ROVIGO - «Non possiamo essere lasciati soli con il cerino in mano. Non funziona così». Sul futuro di Iras e di Casa Serena, il sindaco Edoardo Gaffeo, torna a ribadire quanto espresso durante il consiglio comunale
REGIONE COINVOLTA
Soluzione che fino ad oggi è stata solo ipotizzata ma senza che i due enti, appunto Iras e Comune, siano arrivati ad un accordo. In questo quadro, secondo Gaffeo, quello che fino ad oggi è mancato è l’intervento concreto della Regione. Ma il sindaco non sembra più disposto a farne a meno e vuole delle risposte: «Intanto mi auguro che tra domani e dopodomani la giunta risponda all’interrogazione urgente presentata dal consigliere Arturo Lorenzoni su Iras». L’interrogazione, depositata mercoledì scorso, alla vigilia del consiglio comunale monotematico, chiede alla giunta Zaia “se e quale azione intenda intraprendere per risolvere lo stato di stallo in cui versa Casa Serena, per una soluzione giusta, efficace e rispettosa degli ospiti e delle diverse parti coinvolte
FONDI STATALI
In attesa della risposta della giunta, Gaffeo ricorda che Casa Serena è destinatario di un finanziamento di 2,4 milioni di euro da fondi Pnrr ottenuto attraverso un bando rivolto in modo specifico a persone non autosufficienti e gestito dall’Ambito territoriale sanitario che, nel caso di Rovigo, coincide con il Distretto sanitario 1 il cui capofila è il Comune di Lendinara: «Ringrazio di cuore i sindaci che hanno reso possibile che Casa Serena sia stata individuata come luogo di investimenti tramite il Pnrr, rinunciando essi stessi ad investimenti propri e riconoscendo così Casa Serena un patrimonio per l’intera provincia. Questo dimostra che noi, a livello locale, ce la stiamo mettendo tutta».
ATER IMPEGNATO
Il riferimento, in particolare, è all’iniezione di liquidità che dovrebbe arrivare da Ater che inizialmente aveva fatto partecipato alla stesura di un piano di massima, pur rimasto sempre virtuale, secondo il quale avrebbe dovuto acquistare una parte di casa Serena e, più precisamente quella degli alloggi con un investimento di 3 milioni di euro. Il punto è che la ristrutturazione di quella parte non solo richiede un esborso di svariati milioni, circa altrettanti, ma sarebbe emersa una sorta di incongruenza rispetto alle linee guida regionali su acquisto e realizzazione di nuovi alloggi. Ma per Gaffeo, questo nodo potrebbe essere superato se ci fosse la volontà politica di trovare un accordo: «Ater i soldi li ha, le cifre sono contenute nei bilanci dell’ente
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