Il sindaco Gaffeo: «Se vogliono, Regione e Ater possono salvare Casa Serena»

Martedì 18 Ottobre 2022 di Elisa Barion
Casa Serena

ROVIGO - «Non possiamo essere lasciati soli con il cerino in mano. Non funziona così». Sul futuro di Iras e di Casa Serena, il sindaco Edoardo Gaffeo, torna a ribadire quanto espresso durante il consiglio comunale di giovedì scorso, tenuto appositamente per fare il punto della situazione alla presenza dell’ormai ex commissario straordinario di nomina regionale Ezio Zanon. Mentre in queste ore la giunta veneta dovrebbe provvedere alla nomina del nuovo commissario e con l’incontro del tavolo di crisi in Prefettura convocato per venerdì 28 ottobre con l’invito rivolto anche all’assessore alla Sanità e sociale della Regione Manuela Lanzarin, Gaffeo chiama in causa proprio la Regione e la sollecita a fare la propria parte per arrivare ad una soluzione.

REGIONE COINVOLTA

Soluzione che fino ad oggi è stata solo ipotizzata ma senza che i due enti, appunto Iras e Comune, siano arrivati ad un accordo. In questo quadro, secondo Gaffeo, quello che fino ad oggi è mancato è l’intervento concreto della Regione. Ma il sindaco non sembra più disposto a farne a meno e vuole delle risposte: «Intanto mi auguro che tra domani e dopodomani la giunta risponda all’interrogazione urgente presentata dal consigliere Arturo Lorenzoni su Iras». L’interrogazione, depositata mercoledì scorso, alla vigilia del consiglio comunale monotematico, chiede alla giunta Zaia “se e quale azione intenda intraprendere per risolvere lo stato di stallo in cui versa Casa Serena, per una soluzione giusta, efficace e rispettosa degli ospiti e delle diverse parti coinvolte.

FONDI STATALI

In attesa della risposta della giunta, Gaffeo ricorda che Casa Serena è destinatario di un finanziamento di 2,4 milioni di euro da fondi Pnrr ottenuto attraverso un bando rivolto in modo specifico a persone non autosufficienti e gestito dall’Ambito territoriale sanitario che, nel caso di Rovigo, coincide con il Distretto sanitario 1 il cui capofila è il Comune di Lendinara: «Ringrazio di cuore i sindaci che hanno reso possibile che Casa Serena sia stata individuata come luogo di investimenti tramite il Pnrr, rinunciando essi stessi ad investimenti propri e riconoscendo così Casa Serena un patrimonio per l’intera provincia. Questo dimostra che noi, a livello locale, ce la stiamo mettendo tutta». È proprio su quest’ultimo passaggio che Gaffeo sollecita, senza troppi giri di parole, la Regione come mai aveva fatto prima d’ora: «Quello che manca, adesso, è la Regione da parte della quale auspico una presa di coscienza importante e, dopo aver individuato un percorso ormai definito in tutti i suoi aspetti, spero ci sia la sensibilità di capire l’importanza di un intervento decisivo».

ATER IMPEGNATO

Il riferimento, in particolare, è all’iniezione di liquidità che dovrebbe arrivare da Ater che inizialmente aveva fatto partecipato alla stesura di un piano di massima, pur rimasto sempre virtuale, secondo il quale avrebbe dovuto acquistare una parte di casa Serena e, più precisamente quella degli alloggi con un investimento di 3 milioni di euro. Il punto è che la ristrutturazione di quella parte non solo richiede un esborso di svariati milioni, circa altrettanti, ma sarebbe emersa una sorta di incongruenza rispetto alle linee guida regionali su acquisto e realizzazione di nuovi alloggi. Ma per Gaffeo, questo nodo potrebbe essere superato se ci fosse la volontà politica di trovare un accordo: «Ater i soldi li ha, le cifre sono contenute nei bilanci dell’ente. La soluzione si può trovare, anche attraverso un piano di investimento pluriennale. Del resto se Ater si era detta interessata ad una porzione di immobile, perché se a cedere tale porzione fosse il Comune (e non Iras, come invece ipotizzato in una bozza di accordo delineata negli anni scorsi, precedente alla nomina a commissario di Zanon, ndr) non è più appetibile?». Per il sindaco, dunque, la questione è prettamente politica: un “serrate i ranghi” voluto dalla Lega per mettere in difficoltà il Comune, «dimenticando però che si sta giocando sulla pelle di ospiti e lavoratori di Iras».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci