Il sindaco e l'assessore incontrano gli anziani: «Nessuno vi sfratta da Casa Serena»

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Elisa Barion
Un momento dell'incontro del sindaco Gaffeo e dell'assessore Zambello con gli anziani ospiti di Casa Serena

ROVIGO - Sedici lettere di sfratto. Dove 16 non è solo un numero. Dietro a questa cifra ci sono 16 persone, ognuna con la propria storia, il proprio vissuto e un pezzo di vita che si intreccia con la complessa e travagliata vicenda che ha travolto Casa Serena. Persone che dopo le lettere di sfratto ricevute nei giorni scorsi, con le quali il commissario straordinario dell’Iras Ezio Zanon ha dato un mese di tempo per liberare gli appartamenti in cui vivono da anni, qualcuno addirittura da decenni, sono sprofondati in uno stato di agitazione che nessuno che non ci sia passato può comprendere. E con loro, anche i familiari.
Perché quando si parla di Iras, dei debiti dell’ente, dell’immobile Casa Serena e della convenzione che lega il Comune all’Iras, non si parla solo di una intricata matassa amministrativa, finanziaria, contabile e giuridica.

Di roba, insomma, da “addetti ai lavori”. Si parla di persone. Di lavoratori che assistono gli anziani e di ospiti che non sanno cosa aspettarsi dal futuro, breve o lungo che sia. Basta guardarli negli occhi per poco più di mezz’ora per toccare con mano la loro preoccupazione. Il sindaco Edoardo Gaffeo e l’assessore al Welfare Mirella Zambello lo hanno fatto ieri mattina. Intorno alle 9 si sono recati nell’ala est di Casa Serena dove ad attenderli c’erano ben oltre una trentina di persone fra inquilini e familiari.

LA VISITA
«Volevamo rassicurarvi - ha esordito Zambello davanti ai presenti, radunati nella sala comune del primo piano della struttura - che non sarà fatta nessuna azione di forza». Tanto è bastato perché una donna, solo a sentire queste prime parole, stringesse la mano, in un gesto di contenuta esultanza, all’anziano padre residente nella struttura. La situazione, però, è tutt’altro che rosea. Ed è toccato al sindaco Gaffeo il compito di spiegarla nei dettagli senza allarmare ulteriormente i presenti. «Il Comune non è l’ente che gestisce Iras - ha detto - l’Iras, che gestisce questo luogo, è un ente separato dal Comune. La struttura è di proprietà del Comune, ma l’Iras la gestisce in virtù di contratto rinnovato nel 2004. L’Iras è commissariato dalla Regione, che è l’organo di controllo, perché c’è un debito importante e da sei anni si cerca di trovare una soluzione per uscire da questa cosa. Il Comune ha un contratto in mano, valido. È la famosa convenzione. Ma dato che il Comune spende i soldi di tutti, dobbiamo fare le cose in modo tale da non provocare altri problemi. Noi siamo in grado di dare una mano all’Iras se torniamo in possesso di questa “casa”. Tutta. Ma per stracciare il contratto, abbiamo bisogno che questa casa sia vuota. Il tema quindi è: individuare un percorso condiviso e una tempistica per riavere la struttura. Un altro conto, invece, è mandare gli sfratti. Non funziona così, perché stiamo parlando anche di una serie di servizi aggiuntivi che le persone pagano. Perciò finché non si trova una soluzione con l’accordo totale delle persone che vi abitano e delle loro famiglie, non si muove nessuno».
Il sindaco ha anche chiarito che il Comune ha stanziato 3,2 milioni per l’Iras, che «per sistemare interamente questo posto da 10.500 metri quadri servono 8 milioni», che la Conferenza dei servizi attivata in Regione alla presenza anche dell’Ulss 5 «si è interrotta perché l’Ater ha detto di non essere più disposta a mettere dei soldi» e ricordando che il prefetto «si è preso l’impegno formale di bloccare le lettere» di sfratto, ma ora «bisogna trovare una soluzione da condividere e per il Comune deve essere approvata dal consiglio comunale», e ha risposto a qualche domanda. Una su tutte, quella di una anziana che alla fine, ha voluto fosse chiarito: «Intanto stiamo qua vero? L’inverno lo passiamo qua?». E al sì di Gaffeo è partito pure un applauso. Qualcun altro ha azzardato: «Come mai non è venuto il commissario stamattina?», domanda rimasta senza risposta.

LE POLEMICHE
Intanto a livello politico proseguono le accuse tra maggioranza e opposizione. I capigruppo di maggioranza Elena Biasin di Lista civica per Rovigo, Nello Chendi del Pd, Matteo Masin del Forum dei cittadini, intervengono per replicare al gruppo della Lega. «Le affermazioni del gruppo consiliare della Lega, in merito alle presunte responsabilità del sindaco nella gestione della complessa questione dell’Iras, sono gravi, infondate e irricevibili: viene data una lettura “distorta” della documentazione che in questi giorni è stata messa a disposizione di tutti i consiglieri. L’amministrazione Gaffeo, con grande senso di responsabilità, in questi tre anni di sua competenza, si è adoperata con gli enti che ne hanno responsabilità, principalmente Iras e Regione, per trovare una soluzione. Non l’amministrazione Gaffeo, ma sono altri, invece, che hanno inviato le lettere agli ospiti, con decisione unilaterale, invitandoli a liberare gli alloggi».

Ultimo aggiornamento: 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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