Una Casa della musica a San Bortolo con auditorium e dipartimenti del conservatorio

Sabato 24 Luglio 2021 di Elisa Barion
La sede del comando di Polizia locale resterà vuota per essere trasformata nella Casa della musica con auditorium e dipartimenti del conservatorio Venezze

ROVIGO I dipartimenti di jazz e di pop del conservatorio Venezze si trasferiranno e si allargheranno nella nuova Casa della musica che sorgerà in via Oroboni, a San Bortolo, al posto dell’attuale comando della Polizia locale.
Il “trasloco” non è immediato, anzi. Ci vorranno molti e molti mesi, come ha sottolineato il sindaco Edoardo Gaffeo, perché il progetto complessivo di riqualificazione dell’intera area di via Oroboni, che si è aggiudicato un finanziamento di 15 milioni di euro dal ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili tramite il Programma nazionale della qualità dell’abitare, prenda il via e di fatto venga realizzato. Comunque, dei piani di massima per dare vita al nuovo centro delle arti e della musica del capoluogo ci sono già. E sono stati stilati all’interno di un accordo di programma stretto tra il Comune di Rovigo e alcuni enti culturali e di formazione della città. Uno di questi, insieme al Cur e all’istituto comprensivo Rovigo 3, è proprio il conservatorio Venezze, vero e proprio fiore all’occhiello di Rovigo, una istituzione in grado di dare lustro al capoluogo polesano, attualmente presieduta dal noto medico Fiorenzo Scaranello.
Basti pensare che il conservatorio si è appena aggiudicato un David di Donatello nella recente edizione dei premi cinematografici dello scorso maggio.

Marco Biscarini, compositore e docente al Venezze, ha vinto infatti il premio per il miglior suono per le musiche del film “Volevo nascondermi” su Antonio Ligabue di Giorgio Diritti. Un riconoscimento motivo di grande soddisfazione per il conservatorio cui il presidente associa anche l’avvio del master in pianoforte e un libro sulle lezioni a distanza di musica da camera del maestro Giuseppe Fagnocchi.

ESIGENZA DI SPAZI
Durante la pandemia, però, anche il conservatorio ha dovuto fare i conti con le restrizioni. E le difficoltà, soprattutto logistiche, dovute alla carenza di spazi adeguati, sono state notevoli tant’è che, spiega Scaranello, «abbiamo dovuto adattarci prendendo in prestito un’aula all’ex monastero degli Olivetani e una alla Curia per permettere la continuità della didattica e gli eventi», in particolare ai gruppi, agli ensemble e alle orchestre. Per questo il progetto di ampliare la quantità e la qualità degli spazi, dislocando lezioni e studenti anche nella nuova Casa della musica, rappresenta una svolta importante.
«Come conservatorio - spiega il presidente - abbiamo dato una valutazione di massima al progetto per viale Oroboni prima che venisse presentato al ministero. L’idea che ci riguarda, in particolare, è rappresentata dalla riqualificazione della sede del comando di Polizia locale. Guardando l’edificio, sull’ala destra dovrebbe sorgere un auditorium da 350 posti che servirà non solo al conservatorio, ma a tutti gli enti che organizzano eventi, dal momento che in città c’è una oggettiva insufficienza logistica di luoghi di questo tipo e ciò risolverebbe dunque un problema». L’auditorium “Marco Tamburini” di via Pighin, sempre in uso al conservatorio, ha una capienza massima di 117 posti che poi, con le limitazioni attuali, si riducono notevolmente.
«Nell’ala sinistra - prosegue Scaranello - dovrebbero essere sistemate delle aule di varia capienza nelle quali troveranno posto i dipartimento di jazz e di pop, anche se dobbiamo ancora chiarire, realisticamente, come organizzarle».

AULE UNIVERSITARIE
A parlare di «una bella svolta per la città» è anche il presidente del Cur, Diego Crivellari. «Nella futura cittadella della musica e della arti ci saranno degli spazi riservati agli universitari, un fatto che rende concreta l’idea della città universitaria che si espande e un Cur che si inserisce sempre più nel tessuto culturale e sociale di Rovigo».
Secondo il presidente Crivellari, nel progetto, in linea di massima, è previsto che vengano realizzate «aule e spazi di carattere ricreativo e formativo, e una web radio per gli studenti».

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