Rovigo. Caro bollette impietoso, chiudono strutture e aumentano le quote

I casi del Tre Martiri e del Don Bosco: il primo ha chiuso uno dei tendoni, il secondo ha aumentato la quota di 4 euro

Venerdì 2 Dicembre 2022 di Marco Scarazzatti
Il caro bollette colpisce i tendoni da tennis

ROVIGO - Anche i due circoli del tennis del capoluogo, devono fare il conto con l'aumento delle bollette di luce e gas. Per questo motivo sono state fatte, anche se a malincuore, delle scelte che fino allo scorso anno non erano nemmeno lontanamente pensabili. Il Tre martiri ha dovuto togliere, dalla disponibilità dei tennisti, uno dei tre palloni di copertura dei campi. Il Don Bosco, invece, ha mantenuto tutto come prima, ma aumentando, anche se non di molto, la quota sociale e anche per chi non è socio.

Chiuso uno dei palloni di copertura

Immerso nel verde della città capoluogo del Polesine, il Ct Rovigo dispone di cinque campi da tennis in terra battuta rossa. Tre dei campi sono coperti, in modo da permettere le attività sportive anche in condizioni climatiche avverse e durante la stagione invernale. La struttura ospita anche due campi da beach tennis-volley e due campi da calcio a 5 in erba sintetica, tutti coperti, per favorire lo svolgimento dell'attività sportiva a tutti i soci e tesserati per 12 mesi l'anno. Andrea Rossi, presidente del Ct Rovigo, affronta lo spinoso tema della gestione dell'impianto di viale Tre martiri. Un problema che sta riguardando tutte le società. Il caro energia durante l'inverno, infatti, rischia di stravolgere i bilanci. «Non è solo un problema di riscaldamento, ma il pallone pressostatico ha un consumo enorme di energia e ha un costo a prescindere dal suo utilizzo. Bisogna pensare a ridurre i costi di gestione degli impianti. Abbiamo un progetto che prevede cinque stralci: il primo di questi prevede due campi coperti, con una struttura semipermanente, che non necessitano più della ventola d'aria, una struttura a nido d'ape. I costi di gestione di un campo con un pallone pressostatico sono elevati: tra i 70 e gli 80 euro al giorno, che moltiplicati per 30-31 giorni e per il numero dei campi, fanno una somma enorme». I conti sono presto fatti: tra i 6.300 e i 7.200 euro mensili. Ecco spiegata la drastica decisione del direttivo del circolo. «Abbiamo dovuto rinunciare a uno dei tre campi coperti, per ridurre le spese».

Quota più alta

La società sportiva Noway che gestisce gli impianti del Don Bosco, dispone di campi da beach tennis, beach volley, beach soccer, padel tennis e calcetto. Sport a livello agonistico e amatoriale, corsi di avviamento alle discipline, divertimento e tempo libero. «In tutto i campi coperti sono quattro, compresi anche gli altri sport, non solo il tennis - spiega il responsabile del tennis, Gianluca Nardi - quest'anno il meteo ci ha dato un grosso aiuto, visto che gli altri anni, come per esempio nel 2021, al 24 settembre avevamo già installato tutti i palloni. Il caldo anomalo, invece, ha fatto in modo che i campi fossero coperti all'inizio di novembre. Un risparmio di oltre un mese sui costi di luce e gas. Manteniamo tutto come prima, ma facendo pagare 4 euro in più a soci e non soci, aumentando anche i costi delle lezioni di tennis.

Finora non c'è stata alcun tipo di defezione e spero che sia così anche più avanti, perché è una decisione presa non tanto per guadagnarci, piuttosto per non avere delle perdite».

Nicola Zanca, sindaco di Gaiba e ideatore di Gaibledon, non ha di questi problemi, visto che nel suo piccolo paese si gioca a tennis su erba naturale solamente in estate. «So quanti sacrifici ci sono dietro a un tennis club, specialmente in questo periodo in cui le utenze hanno costi esorbitanti. I presidenti si stanno mettendo in gioco, rischiando del proprio. Il fatto di farlo soprattutto per i giovani è particolarmente lodevole. Rovigo è il riferimento per l'intera provincia». 

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