Il Gelatiere: «Bollette insostenibili, chiudiamo con due mesi d'anticipo». Mai successo in 40 anni di attività

I titolari: «Non ce la sentiamo di aumentare i prezzi, intanto abbiamo ridotto i gusti da 36 a 24»

Lunedì 5 Settembre 2022 di Francesco Campi
Il Gelatiere chiude in anticipo

ROVIGO - Un annuncio amarissimo, una doccia fredda, anzi gelata, per i tanti clienti di tutte le età: Il Gelatiere, lo storico negozio di via Felice Cavallotti chiude i battenti. Le bollette di giugno e luglio, rispettivamente di 4 mila e 6mila euro, hanno spinto i titolari a decidere di chiudere per quella che sperano possa essere solo una pausa più lunga rispetto alle consuete ferie invernali per la gelateria che proprio quest'anno ha festeggiato il 40esimo anno di attività. «Una chiusura vera e propria non c'era mai stata, non era mai successo in quarant'anni, ma ora il costo delle bollette è aumentato in modo ingestibile, purtroppo il problema è tutto qui: stare qua dalla mattina alla sera e vedere che non ti rimane niente è una cosa che ti distrugge», spiega sconsolato Egidio Talpo, figlio di Idelmino e Bruna, che nel 1982 hanno aperto la gelateria e che ora gestisce insieme alla moglie Adele ed al loro figlio.

Una gelateria storica ed apprezzata da grandi e piccini. Che nel corso degli anni ha saputo trasformarsi, stuzzicando con nuovi gusti, rimanendo sempre fedele alla ricetta tradizionale del più genuino gelato artigianale.

«Non ce la sentiamo di aumentare il prezzo del gelato»

«Ma non si può vendere il gelato a cinque euro - rimarca Adele - non ce la sentiamo di aumentare, ci sarebbe malcontento, poi anche le persone che vengono qui hanno avuto degli aumenti senza che siano aumentati i loro stipendi. Sarà dura per tanti, non è una bella situazione. Noi intanto abbiamo ridotto i gusti, da 36 a 24, per spegnere un banco, abbiamo spento anche il frigorifero delle torte, le facciamo solo su ordinazione, ma di energia qui se ne consuma per forza tanta». E costi però cresciuti a dismisura. «Anche il latte è aumentato - sottolinea Egidio - ma è l'elettricità che non è più sostenibile. Con le bollette ci prendono tutto. Prima, ma non anni fa, ad aprile, pagavamo 22 centesimi il kilowattora, a giugno 40, adesso 80 centesimi. Abbiamo pagato le ragazze che hanno fatto la stagione. Paga loro, paga le spese, non ci resta davvero più nulla. E ora non ce la facciamo, più: ora deve arrivare la bolletta di agosto, sarà sicuramente molto alta, ci aspettiamo almeno sette-ottomila euro. E come la potremo pagare? Cosa facciamo, diamo tutto quello che abbiamo perché si deve per forza pagare subito, e poi? Per noi, adesso, comincia il calo, il gelato è un prodotto stagionale e anche se, per ora, la stagione ci è stata favorevole, poi riaprono le scuole, le giornate si accorciano, arriva il freddo ed i volumi si riducono inevitabilmente. E non riesci più a far fronte alle spese. Lavorare dalla mattina alla sera per indebitarsi è un controsenso. Meglio fermarsi ed aspettare che le cose cambino in meglio».

«Speriamo sia un arrivederci»

«Speriamo che quando tornerà la bella stagione ci possa essere un quadro diverso. Soldi da parte, con tutto quello che è successo non è che ne sono rimasti. Non ce n'è, perciò basta. Sperando di sentire qualche buona notizia perché sennò non si riapre. A gennaio chi ce lo fa fare di riaprire, non è che hai la fila fuori. Sì, abbiamo i nostri clienti affezionati, ma anche cercando di gestire i frigoriferi, ci sono comunque costi ineliminabili, che sono alti. Meglio fermarsi, perché con il prezzo che dobbiamo fare per il gelato, aumentare è impossibile, non si ammortizza. Per un ristorante e una pizzerie è diverso, possono ritoccare qualcosa, la gente va comunque fuori a cena, anche se purtroppo sarà dura per tutti e si preannuncia un periodo nerissimo, ma il gelato d'inverno è un lusso, ti deve davvero piacere tanto per prenderlo quando fa freddo. Quindi, per ora, non possiamo fare altro che chiudere, anche se è un gran dispiacere. Sperando sia un arrivederci a presto».

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Ultimo aggiornamento: 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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