Si è spento a 54 anni il maestro Barbierato, "custode" degli organi polesani

Lunedì 31 Dicembre 2018 di Moreno Tenani
Il maestro Carlo Barbierato all'organo
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ROVIGO -  Musicista e instancabile organizzatore di innumerevoli rassegne organistiche nelle chiese polesane, è mancato sabato sera all’ospedale di Rovigo il maestro Carlo Barbierato. Reduce da un grave incidente stradale avvenuto nel settembre 2017 e con il fisico fortemente provato dalla malattia, è spirato ad appena 54 anni. Celibe, viveva a Polesella con un’anziana zia.  
ORGANISTA DI SPICCO
Organista dotato di grandi abilità tecniche e di spiccata sensibilità artistica, il maestro Barbierato ha dedicato tutte le proprie energie alla valorizzazione del patrimonio di antichi strumenti conservati nelle chiese della Diocesi di Adria-Rovigo. Un intento per il quale organizzava puntualmente ad ogni stagione rassegne di musiche organistiche, per promuovere la musica sacra e liturgica, proponendo musicisti e sedendo egli stesso agli storici organi ai quali ridava voce e solennità. I funerali avranno luogo nella chiesa di Polesella, mercoledì 2 gennaio, alle 15.
LA CARRIERA
Carlo Barbierato aveva alle spalle una lunga carriera come organista. Docente al Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso, era presidente dell’Associazione Organistica Veneta e concertista di fama nazionale e internazionale. Per lungo tempo Barbierato ha rappresentato la punta di diamante della musica organistica e liturgica nella Diocesi di Adria-Rovigo. Diplomatosi nel 1990 con i maestri Comparin e monsignor Pieressa, ha svolto fin da giovanissimo attività di organista nella Basilica di Santa Maria del Rosario a Polesella. Ha acquisito una straordinaria conoscenza del patrimonio organario della Diocesi rodigina, diventando referente e consulente per il recupero e la valorizzazione di tale patrimonio di cui, fin dal 2001, ha compiuto una precisa catalogazione.
Ha pubblicato nel frattempo composizioni organistiche e ha prodotto scritti di organologia, diventati un punto di riferimento per studiosi ed esperti della materia. In Polesine si è prodigato per far conoscere e valorizzare la grande quantità di strumenti a canne e harmonium presenti nelle chiese parrocchiali. Ha fondato e diretto artisticamente le Rassegne organistiche “Concerti di Primavera”, “Concerti d’Autunno” ed “Estate Organistica a Santa Maria in Punta”. Un’eredità impegnativa, raccolta in quest’ultima 47ma stagione dal giovane maestro Gianmaria Raminelli: «Ho avuto la fortuna di conoscerlo ancora studente - afferma quest’ultimo - Mi ha sempre sostenuto e incoraggiato nell’attività musicale e ha consentito che potessi conoscere e suonare su molti degli organi storici del Polesine. Per me è stato una esempio importante. Il suo grande entusiasmo era contagioso e ha portato molti ad apprezzare composizioni riscoperte in archivi ammuffiti e riproposte con grande caparbietà. Il suo merito – conclude Raminelli - è quello di aver portato alla ribalta e di aver dato dignità ad una musica che ha reso e rende onore al grande patrimonio musicale italiano».
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