ROVIGO - Il bilancio 2018 della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo si chiude con un dato economico pesante: un avanzo di esercizio pari a 34,1 milioni di euro, cifra ben lontana dall'avanzo record registrato per il 2017, pari a 112,3 milioni di euro. Nonostante la flessione, però, le erogazioni previste per il 2019 sono tutte confermate e ammontano a 45 milioni, come definito nel Documento di programmazione annuale 2019 dell'ente.
GLI INVESTIMENTI
A illustrare le cifre, sabato mattina, è stato il presidente della Fondazione Gilberto Muraro a Palazzo Roncale, alla presenza di numerosi consiglieri di amministrazione, tra i quali il vicepresidente Giuseppe Toffoli e l'ex sindaco Fausto Merchiori, e di esponenti del consiglio generale, tra i qual Laura Foralosso e Michele Ghirardini. Al fianco di Muraro, il segretario generale Roberto Saro che, nel suo intervento, è entrato nel dettaglio dei numeri e degli obiettivi del bilancio.
PERDITE IN BORSA
«Siamo incappati in una annata borsistica negativa specialmente negli ultimi mesi ha spiegato il presidente in merito alla flessione dell'avanzo 2018 rispetto al 2017 La Fondazione guarda con prudente ottimismo al 2019, forte anche di una importante ripresa dei mercati finanziari registratasi nel primo trimestre del nuovo anno». Confermati, dunque, i 45 milioni di euro di erogazioni per il 2019 che derivano per 26,3 milioni dall'avanzo di esercizio (ovvero dai 34,1 milioni la cui parte restante, di 6,8 milioni, andrà al consolidamento del patrimonio della Fondazione) e per 18,7 milioni di euro da benefici fiscali, dismissioni di impieghi collegati alla missione, un lascito testamentario «di 2 milioni di euro ha precisato Saro destinato da un cittadino alla Fondazione insieme a numerose opere d'arte. La cifra però ha un vincolo: deve essere destinata al restauro di beni di ambito religioso», e altre risorse.
Per quanto riguarda altri dati del bilancio di esercizio, Muraro ha evidenziato che il patrimonio netto della Fondazione al 31 dicembre 2018 è pari a 1,933 miliardi di euro, in aumento di 6,86 milioni rispetto all'anno precedente principalmente per effetto dell'accantonamento della riserva obbligatoria, il risultato complessivo della gestione del portafoglio finanziario è pari a 42,6 milioni con un rendimento contabile pari all'1,8%.
LE EROGAZIONI
Sul piano dell'attività erogativa 2018, come illustrato da segretario generale Saro, il 2018 è stato il terzo anno della programmazione 2016-2018 e chiude con 157 milioni di euro erogati a fronte dei 120 milioni stimati, di cui 62,5 milioni nel 2018. Sono stati approvati 494 interventi dell'importo medio di 120mila euro ciascuno «senza quindi un'eccessiva polverizzazione delle risorse» ha puntualizzato. Alla ricerca scientifica sono stati destinati 12,8 milioni, 14,4 all'istruzione, 13 all'arte e alle attività culturali, 8,4 milioni a salute e ambiente, 8,9 ad assistenza e tutela delle categorie deboli e, complessivamente, altri 1,8 ad attività sortiva, protezione civile, sicurezza alimentare e agricoltura.
A livello territoriale, 10,1 milioni sono stati destinati ad erogazioni a livello interprovinciale, 9,7 milioni a livello nazionale ed internazionale. Alle province di Padova e Rovigo sono andati complessivamente 39,5 milioni di euro dei quali, il 32,5% al territorio polesano ed il 67% a quello di Padova «una differenza ha precisato Saro dovuta principalmente a motivi di estensione territoriale». Per concludere, il 35,7% delle risorse erogative 2018 è stato destinato a progetti di Fondazione «per la cui concretizzazione sono stati coinvolti anche alcune istituzioni locali e il mondo del volontariato», il 25,6% è andato ai bandi, il 33,1% a richieste libere e il 5,6% a investimenti.
Elisa Barion
Ultimo aggiornamento: 13:52
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A illustrare le cifre, sabato mattina, è stato il presidente della Fondazione Gilberto Muraro a Palazzo Roncale, alla presenza di numerosi consiglieri di amministrazione, tra i quali il vicepresidente Giuseppe Toffoli e l'ex sindaco Fausto Merchiori, e di esponenti del consiglio generale, tra i qual Laura Foralosso e Michele Ghirardini. Al fianco di Muraro, il segretario generale Roberto Saro che, nel suo intervento, è entrato nel dettaglio dei numeri e degli obiettivi del bilancio.
PERDITE IN BORSA
«Siamo incappati in una annata borsistica negativa specialmente negli ultimi mesi ha spiegato il presidente in merito alla flessione dell'avanzo 2018 rispetto al 2017 La Fondazione guarda con prudente ottimismo al 2019, forte anche di una importante ripresa dei mercati finanziari registratasi nel primo trimestre del nuovo anno». Confermati, dunque, i 45 milioni di euro di erogazioni per il 2019 che derivano per 26,3 milioni dall'avanzo di esercizio (ovvero dai 34,1 milioni la cui parte restante, di 6,8 milioni, andrà al consolidamento del patrimonio della Fondazione) e per 18,7 milioni di euro da benefici fiscali, dismissioni di impieghi collegati alla missione, un lascito testamentario «di 2 milioni di euro ha precisato Saro destinato da un cittadino alla Fondazione insieme a numerose opere d'arte. La cifra però ha un vincolo: deve essere destinata al restauro di beni di ambito religioso», e altre risorse.
Per quanto riguarda altri dati del bilancio di esercizio, Muraro ha evidenziato che il patrimonio netto della Fondazione al 31 dicembre 2018 è pari a 1,933 miliardi di euro, in aumento di 6,86 milioni rispetto all'anno precedente principalmente per effetto dell'accantonamento della riserva obbligatoria, il risultato complessivo della gestione del portafoglio finanziario è pari a 42,6 milioni con un rendimento contabile pari all'1,8%.
LE EROGAZIONI
Sul piano dell'attività erogativa 2018, come illustrato da segretario generale Saro, il 2018 è stato il terzo anno della programmazione 2016-2018 e chiude con 157 milioni di euro erogati a fronte dei 120 milioni stimati, di cui 62,5 milioni nel 2018. Sono stati approvati 494 interventi dell'importo medio di 120mila euro ciascuno «senza quindi un'eccessiva polverizzazione delle risorse» ha puntualizzato. Alla ricerca scientifica sono stati destinati 12,8 milioni, 14,4 all'istruzione, 13 all'arte e alle attività culturali, 8,4 milioni a salute e ambiente, 8,9 ad assistenza e tutela delle categorie deboli e, complessivamente, altri 1,8 ad attività sortiva, protezione civile, sicurezza alimentare e agricoltura.
A livello territoriale, 10,1 milioni sono stati destinati ad erogazioni a livello interprovinciale, 9,7 milioni a livello nazionale ed internazionale. Alle province di Padova e Rovigo sono andati complessivamente 39,5 milioni di euro dei quali, il 32,5% al territorio polesano ed il 67% a quello di Padova «una differenza ha precisato Saro dovuta principalmente a motivi di estensione territoriale». Per concludere, il 35,7% delle risorse erogative 2018 è stato destinato a progetti di Fondazione «per la cui concretizzazione sono stati coinvolti anche alcune istituzioni locali e il mondo del volontariato», il 25,6% è andato ai bandi, il 33,1% a richieste libere e il 5,6% a investimenti.
Elisa Barion
