Covid-19, addio a padre Luciano Pastorello: «Il virus ha scelto me»

Martedì 12 Maggio 2020 di Ilaria Bellucco
Padre Luciano Pastorello dei Frati minori cappuccini

ROVIGO Si è spento dopo un mese e mezzo di terapia intensiva padre Luciano Pastorello, frate cappuccino del convento di Lendinara che aveva contratto il Covid-19 nel Padovano insieme a tre confratelli partecipando all’assemblea dei cappuccini del Triveneto. Il religioso, che aveva 76 anni ed era originario di Noventa Vicentina, è morto ieri mattina attorno alle 6,20 nell’ospedale San Luca di Trecenta, punto di riferimento in Polesine per la cura dei pazienti affetti dal nuovo coronavirus. A causare la morte, a più di due mesi di distanza dal contagio, sono state le pesanti conseguenze della polmonite provocata dal virus.

CAPITOLO ORDINARIO
Fra’ Luciano insieme a tre confratelli era stato contagiato durante la partecipazione al Capitolo ordinario della Provincia Veneta dei frati minori, che si è tenuto dal 2 al 7 marzo a Camposampiero, in provincia di Padova. Nei primi tempi non aveva accusato sintomi pesanti, ma a distanza di due settimane dall’esordio della malattia è avvenuto un pesante peggioramento. Il 21 marzo il religioso è stato ricoverato nel reparto di Pneumologia del San Luca per polmonite, due giorni più tardi è stato portato in Terapia intensiva per la necessità di ventilazione. Da quel momento si sono alternati alti e bassi nelle sue condizioni, poi il peggioramento negli ultimi due giorni di vita, anche se paradossalmente il virus non era più presente, perché era risultato negativo al doppio tampone.

VIRUS SCOMPARSO
A spiegarlo è stato il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella riferendo con rammarico della scomparsa del religioso nel fare il quotidiano punto su contagi e guarigioni. «Il virus era scomparso e gli ultimi due tamponi avevano dato riscontro di negatività – ha detto il direttore esprimendo anche il suo cordoglio alla famiglia e alla comunità conventuale - Ma le conseguenze che l’infezione aveva determinato a livello polmonare erano state particolarmente pesanti e fra’ Luciano ci ha lasciato. Era un persona conosciuta, stimata per la sua intelligenza e il suo approccio, si tratta di una perdita importante per Lendinara e il Polesine».

CONFESSORE E FORMATORE
Padre Luciano era arrivato tre anni fa a Lendinara, dove prestava servizio come confessore e come formatore per i postulanti, coloro che arrivano da tutto il nord Italia e da alcuni Paesi esteri per iniziare il percorso per diventare frati. «È stato un papà, un nonno, un fratello per tanti, una persona squisita», raccontano con affetto e commozione i confratelli del convento lendinarese che fino alla fine hanno sperato e pregato per un epilogo diverso.

CORDOGLIO IN CITTÀ
Grande il cordoglio espresso dal sindaco di Lendinara Luigi Viaro. «Una triste notizia, padre Luciano era molto amato nella comunità – dice il sindaco – Gli sono particolarmente affezionati e grati i fedeli delle frazioni di Valdentro, Treponti e Molinella, per i quali da un anno andava ogni domenica a celebrare la messa nella chiesa del Patrocinio di San Giuseppe». In lutto anche il mondo dello scoutismo, in cui il religioso aveva assunto ruoli di rilievo come assistente ecclesiastico a livello locale e nazionale. Tra i tanti messaggi di cordoglio, affetto e gratitudine espressi nella giornata di ieri, quelli di Alberto Fantuzzo, già presidente Agesci nazionale, degli scout di Rovigo e dell’ex assessore rodigino alla Cultura Andrea Donzelli. «Con la sua capacità di comprendere, di rendere semplici le cose difficili agli adulti, di arrivare al cuore di tutti con dolcezza rara, ha lasciato una scia di bene in chiunque abbia avuto il dono di incontrarlo e che certo mai lo dimenticherà - scrivono gli scout rodigini - Tra le generazioni di ragazzi passati per lo scoutismo, ora adulti, e le loro famiglie, tra chi ha frequentato gli ambienti della solidarietà e della carità, ha lasciato sì un vuoto incolmabile, ma anche un segno profondo e una strada da continuare. Buona strada Baloo».

GUIDA PER GLI SCOUT
Donzelli lo ha ricordato con affetto con un post su Facebook. «Baloo ha lasciato il segno in me, mio fratello Giampaolo e in generazioni di bambini che hanno vissuto l’esperienza dello scoutismo – ha scritto - Con leggerezza, il modo di toccare più profondamente.

Con l’esempio, il modo per stimolarti a essere migliore. Con dolcezza, il modo per essere amato per sempre». La salma di fra’ Luciano sarà tumulata a Noventa Vicentina, dove si trova la sua famiglia.

Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 20:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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