PORTO VIRO - Sono già fissate per domenica 28 agosto, in un intervallo che va dalle 5 alle 13, le operazioni per uscita dal cantiere navale Visentini dello scafo C238. I lavori per la realizzazione della nuova nave-traghetto, commissionata dalla società francese Corsica Linea e destinata ad assumere la denominazione di “A Galeotta”, proseguiranno in queste ultime settimane, anche se il completamento degli allestimenti avverrà nel bacino di Trieste. Costruita sulla base di un progetto completamente nuovo, con stazza e numeri commerciali superiori a tutte le unità fin qui costruite nel cantiere navale Visentini secondo l’annotazione di classe Srtp (Safe return to port), requisito di sicurezza che l’Organizzazione marittima internazionale chiede ormai viste le crescenti dimensioni delle navi passeggeri, a caratterizzare la “A Galeotta” è la propulsione “dual fuel Lng”, cioè la possibilità di navigare utilizzando il gas naturale come combustibile, che allo stato rappresenta il combustibile più ecologico per navi di questa tipologia e dimensioni.
IL VANTO
Un autentico vanto per il cantiere navale portovirese se è vero che, come spiega la famiglia Visentini, «
Il tutto, va detto, anche dovendo affrontare momenti di difficoltà quali chiusure forzate e ritardi dei fornitori a causa della pandemia, i cui strascichi si continuano a sentire, e del conflitto russo-ucraino che negli ultimi mesi ha aggiunto un ulteriore carico. Incertezze che, però, non hanno impedito al cantiere navale Visentini di iniziare a lavorare per proprio conto allo scafo C237 e di mettere allo studio nuovi progetti per il futuro.
I NUMERI
Da un punto di vista tecnico, la “A Galeotta” ha uno scafo lungo 206,60 metri e largo 28,20 metri, ha una capacità di 2.600 metri lineari per trailers cui si aggiungono 160 automobili. Detto dei due motori dual fuel Lng da 11.700 KW ciascuno, potrà raggiungere una velocità di 24 nodi all’85% della potenza. Mille le persone che potranno essere ospitate a bordo, con 220 cabine per passeggeri, 2mila metri quadrati di aree pubbliche tra ristoranti, negozi, bar e sale pullman. Tornando alle operazioni di disormeggio dalla banchina del cantiere del nuovo scafo, va ricordato che la discesa del tratto finale del Po di Levante e l’uscita a mare è tutt’altro che un’operazione banale.
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