Il Crea di Rovigo capitale della ricerca sulla cannabis medica

Giovedì 16 Febbraio 2023 di Francesco Campi
Il Crea di Rovigo capitale della ricerca sulla cannabis medica

ROVIGO - Dal passato al futuro, il binomio fra Rovigo e la canapa si rinsalda perché proprio Rovigo continua ad essere il fulcro della ricerca sull'uso terapeutico della canapa grazie al centro di ricerca sperimentale Crea di viale Amendola, già Cra-Cin, che ora aumenta la propria "produzione".

Il centro, infatti, è la sede deputata alla selezione delle piantine per la produzione nazionale da parte dello Stabilimento farmaceutico militare di Firenze, nell'ambito del "Progetto cannabis", nato dall'accordo siglato il 18 settembre 2014 dagli allora ministri della Salute e della Difesa Beatrice Lorenzin e Roberta Pinotti. Le piantine spuntano proprio in via Amendola, nello stesso complesso dove nel 1914 Ottavio Munerati avviò la Stazione sperimentale di bieticoltura. Ora la barbabietola è una coltura residuale, mentre la canapa, che fino agli anni 40 vedeva il Polesine come areale principe di produzione, salvo poi scomparire, sta rinascendo. La canapa per uso industriale, viste le sue molteplici applicazioni, fra le quali anche quella al centro di ricerche per l'alimentazione in ambito zootecnico, ma anche quella per uso medico. Perché negli ultimi anni il numero di pazienti che si affidano ai derivati della canapa è cresciuto sempre più e, secondo le ultime stime, è salito a 50mila persone, con una richiesta di circa 18.250 chili annui di materia prima, in continua crescita.

IL CONVEGNO
«La Cannabis medica: presente e sviluppi futuri" è stato il titolo del convegno che si è tenuto giovedì scorso, al Museo dei Grandi Fiumi, nel corso del quale sono stati presentati i risultati del "Progetto Camed", acronimo di Cannabis medica, frutto della collaborazione fra Crea e Ministero dell'Agricoltura, per consolidare e ampliare le infrastrutture, le conoscenze scientifiche, i genotipi e per implementare le attività di mantenimento e moltiplicazione della cannabis per la produzione di farmaci. Nell'ambito di questo progetto è stato studiato come migliorare la qualità delle strutture del Crea di Rovigo per renderle più funzionali ad una produzione di talee radicate adeguata in termini di qualità e quantità per l'invio allo Stabilimento farmaceutico militare. Il comitato organizzatore era formato dalla responsabile della sede Crea di Rovigo, Ilaria Alberti, dall'assessore allo Sviluppo sostenibile di Rovigo, Dina Merlo, dalla responsabile della comunicazione scientifica e istituzionale del Crea, Daniela Pacifico, e dall'assegnista di ricerca del Crea di Rovigo, Andrea Villani.
Presentando l'appuntamento hanno sottolineato come «la prospettiva di un incremento del fabbisogno italiano dei farmaci a base di infiorescenze di Cannabis e la necessità di un allargamento del portafoglio varietale italiano, hanno reso prioritario l'adeguamento delle strutture della sede Crea di Rovigo, necessarie per le fasi iniziali della produzione del farmaco. Queste strutture saranno anche di supporto per le attività dei ricercatori della sede di Bologna per la selezione di varietà con caratteristiche adatte a soddisfare le nuove esigenze medico-farmaceutiche».

BANCA GENETICA
Nel corso del convegno sono stati illustrati i risultati del progetto, fra i quali la realizzazione di tre camere di crescita destinate alla produzione di talee, al mantenimento delle piante madri, all'attività di sperimentazione e ricerca, nonché la "banca genetica" del centro di via Amendola, che rappresenta una fonte inestimabile e ancora poco valorizzata di biodiversità di questa specie, che permette di identificare le varietà ad elevato contenuto di principi attivi più interessanti per lo sviluppo in campo farmaceutico. 
Fra gli interventi, quelli di medici e farmacisti che hanno fornito un quadro dell'attuale situazione sull'utilizzo della Cannabis per uso terapeutico, nonché di Tobia Zampieri, presidente dell'Associazione nazionale pazienti Cannabis Italia. Zampieri ha evidenziato le persistenti difficoltà nel trovare medici che prescrivano questo tipo di farmaci, ma anche le difficoltà di reperimento e le problematiche relative a questo percorso terapeutico.

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