Adria, piano del rumore: i parroci "indisciplinati" con le campane rischiano la multa

Martedì 21 Marzo 2023 di Guido Fraccon
Limiti anche all'uso delle campane

ADRIA -  I rintocchi delle campane al di fuori degli orari stabiliti potrebbero costare cari alle parrocchie. I parroci “indisciplinati” rischiano una sanzione da 500 a 20mila euro, fatte salve particolari deroghe concesse dall’Amministrazione.
È una delle regole previste dal nuovo Piano di zonizzazione acustica di Adria (o Piano del rumore), appena approvato dalla giunta. L’uso delle campane sarà permesso, come recita l’articolo 33, dalle 7 alle 21, e per un periodo continuativo non superiore a cinque minuti, nei giorni festivi, o dalle 6.30 alle 21, e per un periodo continuativo non superiore a 5 minuti, nei giorni feriali. Costituiranno eccezione la veglia pasquale e la notte di Natale.

LUNGO SILENZIO

La revisione del piano è stata affidata all’ing. Vincenzo Baccan di Lendinara, a fronte di una spesa di circa 15 mila euro. Baccan ha messo mano al documento vigente, considerato obsoleto, ma soprattutto mai attuato. L’ultima a rispolverare questo strumento era stata l’ex capogruppo di Idv Rosa Barzan, cavallo di battaglia del suo ex collega di giunta Giovanni Ferro, scomparso nell’ottobre del 2019, ai tempi dell’amministrazione Antonio Lodo (2004-2009). Proprio l’amministrazione Lodo, nel 2008, su input di Ferro, si era avvalsa della collaborazione dello studio Baccan per predisporre, o meglio rivisitare, il Piano comunale di classificazione acustica. L’operazione era costata alla collettività oltre 30mila euro ma il documento, di fatto, non era mai stato approvato per un’azione bipartisan tra centrodestra e centrosinistra. Su di esso era poi calato il silenzio nonostante avesse ottenuto il parere favorevole in commissione, e quindi una specie di via libera per essere sottoposto al voto del consiglio. Il progetto era stato bloccato in Conferenza dei capigruppo.

SEVERE SANZIONI

Ma ora si è rimesso in moto. Fatte salve le fattispecie che rientrano nel penale, chi non rispetterà le norme sarà punito con una contravvenzione da duemila a 20mila euro mentre chi sforerà i limiti di emissione sonora sarà punito con una multa da mille a 10mila euro. Nel documento sono regolate diverse fattispecie. Si va dagli schiamazzi ai rumori molesti, all’abuso di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche. Si contemplano anche gli strepiti di animali, i disturbi alle occupazioni o al riposo delle persone, gli spettacoli, i ritrovi, i trattenimenti pubblici. Il nuovo piano norma anche le sirene degli stabilimenti industriali, gli impianti d’allarme installati su edifici o veicoli e il rumore causato dagli impianti di climatizzazione.
 

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