Caldo record e niente pioggia: l'agricoltura sempre più in difficoltà

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Francesco Campi
Siccità

ROVIGO - Nella prima metà di ottobre nemmeno una goccia di pioggia. Con lo stato di siccità che, seppur meno visibile rispetto ai mesi estivi, perdura in maniera preoccupante. E se Arpav sottolinea che «nei primi 15 giorni di ottobre le precipitazioni sul Veneto sono state praticamente assenti, essendo caduti mediamente 1-2 millimetri» e che le portate dei maggiori fiumi veneti, sono in calo e vicine o inferiori ai minimi storici, con quella dell'Adige a Boara Pisani il -42% rispetto alla media storica e quella del Po a Pontelagoscuro addirittura il -70%, Coldiretti mette in luce le difficoltà con le quali ancora devono fare i conti gli agricoltori.

CALDO RECORD
«Si sta assistendo a un caldo record, ma la cosa che preoccupa di più è la mancanza di pioggia - sottolinea Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo -. È scattato ancora l'allarme siccità e in tutto Veneto siamo costretti a irrigare i campi e salvare la raccolta del kiwi o per proteggere il radicchio. Le piogge delle scorse settimane non sono state sufficienti, pertanto gli imprenditori agricoli stanno intervenendo con irrigazioni supplementari decisamente fuori stagione, per non compromettere i raccolti. Non meno preoccupante la fase di semina, che sta subendo ritardi ed è in balia della siccità e delle temperature fuori dal normale. Le condizioni metereologiche quasi estive all'inizio dell'autunno, la cosiddetta ottobrata, non sono un fenomeno raro, ma quest'anno si inseriscono in un quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali».
Il caldo perdurante, che sta bloccando la caduta delle foglie e sta producendo gemmazioni completamente fuori tempo, con insetti, zanzare in primis, ancora ben presenti, sono in linea con un 2022 che si classifica, fino ad ora in Italia, rimarca Coldiretti, come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96) rispetto alla media storica ma anche precipitazioni ridotte di 1/3, pur se più violente secondo Isac Cnr nei primi 9 mesi dell'anno.

I mesi estivi sono stati fra i più difficili del secolo.

POCHISSIMA ACQUA
«L'estate da poco conclusa - rimarca il presidente del Consorzio Adige Po Roberto Branco - ha presentato criticità importanti per il nostro territorio. Grazie all'irrigazione di soccorso siamo riusciti a salvare il 70% delle colture, dato da evidenziare perché frutto di un lavoro puntuale e costante, che portiamo avanti da anni in sinergia con gli agricoltori. Purtroppo chi non era organizzato per accedere all'irrigazione di soccorso ha perso il 100%. Normalmente la soglia minima di portata del Po a Pontelagoscuro è di 450 metri cubi al secondo contro una portata media storica di circa 1.500, quest'estate siamo arrivati a meno di 100, record negativo storico. Anche l'Adige ha mantenuto portate inferiori agli 80 metri cubi al secondo a Boara Pisani nei mesi di aprile, luglio ed agosto, scendendo fino a 30, rendendo inofficiose alcune derivazioni». Il problema è il futuro. «Il 27 ottobre spiega Branco - abbiamo organizzato un convegno insieme al Consorzio Delta Po, al Museo della Bonifica di Ca' Vendramin: in questa sede presenteremo le nostre nuove proposte. Nella nostra visione c'è l'ampliamento del sistema di invasi, che garantirà una risposta ai cambiamenti climatici».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci