Un cadavere senza nome nelle acque del Po

Domenica 17 Giugno 2018 di Roberta Paulon
Un cadavere senza nome nelle acque del Po
STIENTA - Un uomo dall'apparente età tra i 50 e i 60 anni, e di corporatura robusta. Altro, per il momento, non si è riuscito a ricostruire del corpo che ieri il fiume Po ha restituito. Il macabro ritrovamento di un cadavere ancora senza nome è avvenuto nel territorio di Stienta, ieri mattina alle 11. All'imbarcadero in via Adige Po, ieri mattina alcune persone hanno notato qualcosa in acqua: era un corpo parzialmente emerso e incastrato tra i pali di sostegno. È scattata immediata la chiamata di soccorso ai carabinieri e ai vigili del fuoco che hanno lavorato per recuperare il cadavere dall'acqua. Sul posto sono corsi i carabinieri della compagnia di Castelmassa guidati dal comandante  Andrea Pezzo. Ai pompieri ci sono volute circa quattro ore per disincagliare il corpo e portarlo a riva per iniziare gli accertamenti. Ben pochi gli elementi per ricostruire l'identità dell'uomo che al momento non ha ancora un nome e un cognome. Secondo i primi accertamenti condotti sul posto il corpo era in acqua da settimane, forse un mese, ed era rimasto sommerso probabilmente incagliandosi in tronchi sul fondo del fiume.
SENZA NOME
Unica nota riconoscibile una maglietta che in origine doveva essere rossa o tendente al rosso. Di più non si è potuto fare, considerato il livello di decomposizione che ha trasfigurato il corpo trascinato dalla corrente e poi rimasto incagliato per settimane sul fondale. I carabinieri hanno diramato la descrizione a tutte le stazioni e questure lungo le rive del Po in provincia di Ferrara e Mantova, nel tentativo di accertare se l'uomo potesse coincidere con una denuncia di scomparsa e arrivare così a una rapida identificazione. Infatti a volte, purtroppo, le denunce di scomparsa di persone lungo il Po hanno questi drammatici esiti. Per il momento nessuno ha rilevato corrispondenze tra le denunce di scomparsa e i dettagli resi noti sul corpo restituito dal fiume ieri mattina.
LE INDAGINI
Serviranno quindi ulteriori accertamenti, ordinati dal magistrato di turno, che saranno condotti dal medico legale non prima di domani mattina. Primo, per conoscere l'identità dell'uomo e in secondo luogo per verificare la causa della morte. Le poche certezze, al momento, sono: la prima, che il corpo era da tempo in acqua, sicuramente da diverse settimane, quindi si escludono persone scomparse di recente e la seconda, che non c'erano segni di violenza che inducano a pensare a una morte violenta provocata da altre persone. Niente morte violenta, dunque: o un malore fatale che ha colto l'uomo mentre si trovava sull'argine oppure un estremo gesto volontario.
IL PRECEDENTE
A inizio maggio il Po aveva restituito un altro corpo. Stavolta erano stati due pescatori a notare il cadavere in acqua. La macabra scoperta era avvenuta all'altezza di Calto, poco distante dall'abitato. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione era poi risultato di una 48enne di Rimini, la cui auto era stata trovata abbandonata a San Benedetto Po, nel Mantovano sulla corsia d'emergenza del ponte che attraversa il Po sulla A22.
 
Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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