Misure anti crisi, buoni spesa comunali per generi alimentari nei negozi della città

Venerdì 9 Ottobre 2020 di Roberta Merlin
AIUTI ECONOMICI I buoni spesa sono destinati ai nuclei familiari in maggiori difficoltà economiche

ROVIGO La crisi provocata dal Covid continua a mettere in difficoltà le famiglie. C’è chi, negli ultimi mesi, ha perso il lavoro magari precario grazie al quale sbarcava il lunario, ma anche piccoli artigiani messi in ginocchio dalla pandemia. Ci sono poi i poveri “pre-Covid” la cui situazione è, negli ultimi tempi, ulteriormente peggiorata. Il telefono dei Servizi Sociali del Comune, nelle ultime settimane, continua a squillare con richieste di aiuto. La macchina comunale degli interventi a favore delle fasce più deboli della cittadinanza e dei cosiddetti “nuovi poveri” prodotti dal Covid, durante l’estate non si è, in verità, mai fermata. Per molti settembre, infatti, non è stato il mese della ripartenza: con la secondo ondata di Covid molte attività sono riamaste in stallo e così le opportunità di lavoro. I bar e ristoranti, in particolare, non assumono nuovi lavoratori e, visti gli incassi e le prospettive per l’inverno, spesso non richiamano nemmeno al lavoro i dipendenti che avevano lasciato a casa con il lockdown.
SETTORI IN GINOCCHIO
In ginocchio anche il settore del turismo e degli eventi. Senza contare la minore richiesta di beni materiali, dall’abbigliamento, alla cosmetica, all’oggettistica. Un calo della domanda in generale che va a colpire il settore occupazionale. Per aiutare le famiglie che faticano ad andare avanti, il Comune riparte dunque, nei prossimi giorni, con la distribuzione dei buoni spesa. «Abbiamo stanziato, durante l’estate, 80mila euro – spiega il sindaco Edoardo Gaffeo – diretti proprio ai buoni per fare la spesa nelle attività della città che aderiscono all’iniziativa. Si tratta di una prima tranche di aiuti che serviranno per sostenere le famiglie in difficoltà economica a causa del Covid”.
CAMBIO DI MODALITÀ
Questa volta però i sussidi saranno distribuiti con una differente modalità. «Chi ne ha necessità potrà fare la richiesta del buono – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Mirella Zambello – attraverso sportelli comunali che apriremo, probabilmente previo appuntamento per cercare di evitare ovviamente possibili assembramenti. Per la distribuzione e la gestione dei buoni sarà invece incaricata un’apposita agenzia che si occuperà appunto di organizzarsi anche con i commercianti coinvolti».
CARITAS E VOLONTARIATO
Dal Comune, inoltre, arriveranno anche aiuti concreti, grazie alla collaborazione del Csv e delle rete delle associazioni di volontariato del territorio, diretti alle famiglie con minori che si trovano in una situazione di precarietà. A tendere la mano ai nuovi poveri anche la Caritas diocesana di Adria-Rovigo. «Negli ultimi mesi – spiega il direttore della Caritas, don Piero Mandruzzato – si è rivolto a noi anche qualcuno che non lo aveva mai fatto. Molte famiglie che si sono trovate in difficoltà a causa alla pandemia. Spesso, però, anche chi avrebbe bisogno di aiuto non lo fa per imbarazzo, teme magari di dovere mettersi in fila per ricevere l’aiuto o la spesa e dunque, trovandosi eccezionalmente in una situazione difficile, preferisce non farlo anche se ne ha davvero bisogno». «Voglio invece rassicurare chi si trova in difficoltà - fa sapere don Piero - Basta una semplice telefonata: noi prendiamo un appuntamento e tutto si svolge con la massima riservatezza». La Caritas, nel frattempo, visto l’impennata di richieste di aiuto ricevute negli ultimi mesi, sta riattivando una serie di vecchi servizi, come il microcredito. «Chi si trova in difficoltà può, grazie ai nostri incaricati che fanno da tramite - spiega Mandruzzato - beneficiare di un prestito erogato da istituti di credito che collaborano con la Caritas a condizioni molto vantaggiose». Non solo. Presto la Caritas distribuirà alle parrocchie una sorta di “tesoretto” che servirà, ad esempio, per aiutare chi si trova in difficoltà economica e necessita di piccoli prestiti per affrontare spese improvvise, come un funerale o pagare una bolletta, in cambio di una restituzione a condizioni non troppo gravose, o, nel caso, pagando il debito con lavori a favore della parrocchia. Un “banco dei talenti” per sostenere, in pratica, gli ultimi.
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Ultimo aggiornamento: 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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