Adria. Buche sulle strade in zona ex Aia, stanziati i fondi per sistemarle

Il Comune ha liberato 500 mila euro che erano stati congelati nel bilancio

Sabato 3 Giugno 2023 di Guido Fraccon
Le strade nella zona dell'ex Aia

ADRIA (ROVIGO) - Basta strade colabrodo, ridotte al pari della superficie lunare. Operazione restyling al via per le strade dell'ex Aia, l'area industriale attrezzata. «Ho chiamato Massimo Barbujani per avvisarlo che dopo più di un decennio grazie al lavoro di squadra, con Confindustria e le municipalità interessate, abbiamo risolto il problema decennale di Aia - sottolinea l'ex sindaco Omar Barbierato -. Questo permette alla Cartiera del Polesine di poter investire e aumentare la propria capacità produttiva e al Comune di Adria di liberare parte dei 500 mila euro che sono stati congelati in bilancio in questi anni. Con una parte di queste risorse, prima delle elezioni, ho preso un impegno con Confindustria e le aziende interessate, quello di far asfaltare le strade della area industriale attrezzata.

Si può e si deve fare opposizione attenta e costruttiva».

Passaggio di consegne

«Barbierato mi ha telefonato - conferma il primo cittadino Barbujani - e mi ha fatto presente che, dopo il via libera dei revisori dei conti, parte di quei 500mila euro che erano stati accantonati precauzionalmente per l'Aia, l'operazione era avvenuta ancora sotto le mie amministrazioni, potranno essere utilizzati per sistemare le strade che versano in condizioni pietose. Adria aveva accantonato 500mila euro, pari al 50% delle quote. Gli altri 500mila euro erano stati accantonati, in quota parte, da Ariano nel Polesine con il 16%, Loreo 11%, Papozze 6% e Rosolina 17%».

La vicenda

L'operazione fa scorrere indietro le lancette del tempo di circa otto anni. La crisi dell'Aia era emersa in tutta la sua drammaticità, quando dopo mesi di preoccupanti silenzi da parte degli ex vertici, la vicenda aveva preso una improvvisa accelerata. Era infatti pesantissima la relazione dei revisori dei conti del Comune di Adria che a fine 2015 avevano inviato le loro note in Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti segnalando omissioni di adempimenti contabili e fiscali per l'esercizio 2015, la mancata approvazione del rendiconto 2014, l'omissione delle operazioni di ri-accertamento dei residui, una tenuta della contabilità irregolare oltre che la mancata approvazione del bilancio 2015 e la violazione delle norme in materia di trasparenza amministrativa. Poche e scarne le notizie relative all'Aia che sono trapelate in questi anni tanto che l'ente era quasi caduto nel dimenticatoio. La posizione debitoria complessiva era invece di circa 747mila euro.

Situazione debitoria

Tra i debiti a fare la parte del leone, quello con la Cassa di Risparmio del Veneto che aveva chiesto il fallimento del consorzio. Una sentenza di fallimento era stata emessa, nell'ottobre del 2019, dal giudice del Tribunale Fallimentare di Rovigo Elisa Romagnoli. In udienza il Consorzio aveva chiesto il rigetto dell'istanza, sollevando il fatto che l'ente non era soggetto alla legge fallimentare. L'istanza però era stata respinta come anche il fatto che l'attivo patrimoniale, circa 1,2 milioni, superava di circa 70mila euro il passivo. A presentare l'istanza di fallimento Banca Intesa San Paolo, già Cassa di Risparmio del Veneto, forte di un decreto ingiuntivo nei confronti dell'ente per un importo di 547mila euro. La sentenza poi era stata ribaltata in appello, nel gennaio del 2020. Il giudice aveva riconosciuto la natura pubblicistica dell'ente dopo l'impugnazione presentata dall'avvocato Cristina Mazzucco, dal liquidatore Filippo Carlin e dalle amministrazioni comunali consorziate. 

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