Pesca con la corrente, maltrattamento di animali, commercio di cibo nocivo: scoperto un maxi giro di bracconieri

Mercoledì 9 Giugno 2021 di Francesco Campi
Controlli dei carabinieri forestali lungo il delta del Po

PORTO TOLLE - Sigilli rotti per utilizzare un mezzo che gli era stato sequestrato: un'ulteriore denuncia è arrivata nei giorni scorsi nell'ambito della maxinchiesta sul bracconaggio ittico portata avanti dai carabinieri forestali di Rovigo e culminata il 23 agosto dello scorso anno con l'operazione Gold River, con la quale è stata disarticolata una banda di predoni, che aveva messo in piedi una vera e propria attività organizzata di bracconaggio ittico in fiumi, canali e laghi di mezza Italia, e di commercializzazione illegale di quanto pescato altrettanto illegalmente, immesso sul mercato in barba a tutte le norme igieniche e di tracciamento previste.

TANTI STRANIERI
La Procura, fra l'altro, ha appena diramato gli avvisi di chiusura indagini nei confronti di 19 persone. A questo numero, infatti, sono arrivati gli indagati, quasi tutti romeni, oltre ad un ungherese e un italiano, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio, commercializzazione di prodotto ittico privo di rintracciabilità, pesca con l'utilizzo della corrente elettrica, commercio di sostanze alimentari nocive per la salute, maltrattamento di animali e distruzione e il deturpamento di bellezze naturali. Il giro d'affari si attestava sulle decine di migliaia di euro al mese.

Il fulcro di tutto è stato ritenuto un uomo residente a Taglio di Po che aveva instaurato rapporti commerciali con uno dei più grossi importatori di pesce fresco della Romania, dove trovava sbocco il pescato. Ulteriori passi avanti dal punto di vista amministrativo sono stati fatti dall'ufficio regionale competente, che ha emesso i primi decreti di sospensione delle licenze professionali, per la durata di tre mesi.

FEDERPESCA SPORTIVA
Intanto, però, non si fermano le attività di controllo dei Carabinieri Forestali polesani, che continuano nella loro proficua collaborazione con la polizia provinciale e la Federazione italiana pesca sportiva: proprio nell'ambito di questi controlli uno dei soggetti implicati nell'operazione Gold River è stato sorpreso mentre sottraeva uno dei veicoli oggetto di sequestro ed è stato quindi denunciato per violazione dei sigilli, in quanto. Altri soggetti, controllati e sanzionati più volte, sono stati invece individuati mentre esercitavano ancora attività di bracconaggio, a dimostrazione, come se ancora non fosse già apparso chiaramente, della loro totale arroganza e sfrontatezza nei confronti delle forze dell'ordine e delle regole. Oltre che di vera e propria violenza nei confronti dei nostri fiumi.
 

Ultimo aggiornamento: 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci