Botte alla moglie e orecchie mozzate al cane con le forbici

Mercoledì 12 Settembre 2018 di Francesco Campi
foto di repertorio
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STIENTA - Ha raccontato che il marito la picchiava di continuo. Schiaffi, pugni e calci che sarebbero arrivate nei suoi confronti anche mentre era incinta. In un caso, addirittura le avrebbe dato un morso sul viso, all'altezza dell'occhio. Spesso, la strattonava prendendola per i capelli, al punto che la giovane donna ad un certo punto ha deciso di tagliarseli quasi a zero, con le forbici, da sola, per evitare le prese del marito nei suoi scatti di violenza, provocati dall'eccesso di cocaina. 

Per circa due anni, dall'agosto del 2014 quando sono andati a convivere a Stienta, fino al dicembre del 2016, la donna ha sopportato in silenzio, poi ha trovato ha trovato la forza di ribellarsi. Due anni d'inferno, che ha descritto quando ha scelto di puntare il dito contro chi aveva ripetutamente alzato le mani contro di lei. Dopo le indagini, tutto è confluito in un processo che vede l'uomo, di origine albanese e attualmente residente a Ferrara, imputato di maltrattamenti in famiglia. E, nel corso dell'udienza di ieri mattina, è emerso anche un ulteriore fatto che dimostra la brutalità dei suoi comportamenti. 
VIOLENTOLa madre della moglie, infatti, sentita insieme alla zia come testimone dell'accusa, ha raccontato come la figlia una sera l'avesse chiamata disperata e inorridita perché il marito aveva preso un paio di forbici da cucina e con quelle aveva tagliato le orecchie al loro pitbull: voleva che stessero dritte. 
Il fatto non rientra nelle contestazioni che vengono mosse all'uomo, ma la sua rilevanza è confermata dal fatto che il giudice Laura Contini ha acquisito le foto che sono state prodotte del cane con le orecchie brutalmente mozzate. Ma la violenza dell'uomo, così come riportato anche nel capo d'imputazione, non avrebbe risparmiato nemmeno il figlioletto appena nato, strattonato perché irritato dal suo pianto. 
Riguardo al figlio, avrebbe poi minacciato di portarlo con sé in Albania se lei si fosse ribellata. Sempre nel capo d'imputazione, si riporta un ulteriore episodio che sarebbe avvenuto nel luglio del 2016, quando l'uomo impugnando un coltello avrebbe detto alla donna: «Ti taglio la testa, ti strappo il cuore con le mani». 
La deposizione della donna, costituitasi parte civile assistita dall'avvocato Anna Osti, è stata particolarmente intensa e non sono mancati i momenti in cui, raccontando delle violenze subite da parte del marito, ma anche di quando portava i suoi amici a casa e insieme a loro consumava fiumi di cocaina, incurante della presenza del loro figlio piccolo, è scoppiata in singhiozzi. Anche la madre e la zia, a loro volta, quando hanno dovuto ripercorrere alcuni episodi si sono visibilmente commosse. Il processo è stato poi aggiornato al 30 novembre, quando saranno ascoltati i testimoni della difesa.
 
Ultimo aggiornamento: 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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