Maxi sequestro di vongole veraci appena pescate di frodo

Giovedì 3 Dicembre 2020 di Francesco Campi
MAXI SEQUESTRO Il novellame di vongole è prezioso per le produzioni da avviare a maturazione con la semina

PORTO TOLLE Oltre 200 chili di vongole sequestrati con un blitz congiunto dei poliziotti del Commissariato di Porto Tolle insieme ai militari della Sezione operativa della Guardia di finanza di Porto Levante che hanno beccato con le mani nel sacco, anzi nei sacchi, due polesani, un veneziano e un albanese, a ridosso della Busa di Scirocco. Con due imbarcazioni avevano raccolto e caricato su un camion senza alcuna autorizzazione oltre due quintali di vongole, prevalentemente prezioso novellame, quella che i pescatori chiamano “semina”, ovvero i piccolissimi molluschi da far crescere ed arrivare a “maturazione”.
La laguna del Basson, infatti, viene utilizzata come “nursery”, una sorta di deposito protetto di novellame. Al quale il quartetto di pescatori di frodo, tre trentenni e un sessantenne, stava attingendo a piene mani, senza titolo alcuno. Non solo, ma il fatto che avessero caricato tutto su un furgone, altrettanto abusivamente, per trasportarlo chissà dove, rappresentava anche una palese violazione alla norme sulla tracciabilità del pescato che non può essere trasportato in assenza di adeguate certificazioni. Questo è costato loro sanzioni amministrative per un totale di 10mila euro, oltre al sequestro di tutta l’attrezzatura che hanno utilizzato per la loro pesca di frodo. Le vongole, invece, sono state ributtate in laguna. 
IL QUARTETTO 
I quattro, una volta individuati, sono stati poi accompagnati in Commissariato per i successivi adempimenti. Sono stati quindi sanzionati in base a quanto previsto dal decreto legislativo 193/2007, di attuazione della Direttiva comunitaria 2004/41 sui controlli in materia di sicurezza alimentare, relativamente alla tracciabilità sanitaria dei prodotti ittici, nonché per le attività vietate in acque interne ai sensi della legge 154/ 2016, di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale. 
L’attività di pesca della cosiddetta “semina” e del prodotto “maturo” è sottoposta a stringenti normative, proprio per garantire la tracciabilità del prodotto, mentre nel caso specifico l’intera partita, prelevata alla chetichella, era del tutto sprovvista di documenti accompagnatori che ne attestassero la provenienza. «L’azione di contrasto alla pesca di frodo – si sottolinea in una nota della Questura - mira a tutelare gli interessi degli operatori del settore rispettosi delle norme su cattura e commercio delle risorse ittiche, fortemente penalizzati dalla concorrenza sleale dei pescatori di frodo e della politica dei prezzi non più rispondente al mercato». 
Riguardo il pescato, il novellame inizialmente posto sotto sequestro è stato poi sottoposto al controllo del veterinario dell’Ulss 5 Polesana, del Distretto di Adria, che l’ha giudicato idoneo al consumo alimentare umano e, pertanto, essendo ancora vivo, ne è stata disposta la re-immissione in acque profonde lagunari. Tutto è tornato quindi in laguna. Le violazioni contestate ai quattro, invece, sono costate loro sanzioni per 10mila euro. Quanto ai sequestri di novellame, uno dei più consistenti degli ultimi anni è quello avvenuto, in due riprese, nel settembre del 2018, quando furono fermati in Romea, in entrambi i casi fra Rosolina e Volto, dai finanzieri della Tenenza di Adria, della Brigata di Loreo e delle Sezioni Operative Navali di Chioggia e Porto Levante, cinque furgoni, contenenti 266 ceste di plastica, per un totale di oltre nove tonnellate di vongole da semina.
Francesco Campi
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Ultimo aggiornamento: 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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