Accademia dei Concordi, partono i lavori di messa in sicurezza della biblioteca di Rovigo

Domenica 4 Settembre 2022 di Sofia Teresa Bisi
Il presidente Giovanni Boniolo e il segretario Pierluigi Bagatin tra i libri dell'Accademia

ROVIGO - È un momento importante, di impegno e anche cambiamenti per l’Accademia dei Concordi, con quanto c’è all’orizzonte. «Le attività programmate - spiega Giovanni Boniolo, presidente dell’Accademia - potrebbero subire qualche cambiamento per i lavori cui pensiamo da cinque anni e che dovrebbero partire a breve, ma per la prima volta dalla sua fondazione nel 1840, la biblioteca resterà fruibile all’utenza»

Quali sono i rischi e i lavori in agenda?

«La biblioteca civica contiene un patrimonio inestimabile, frutto di lasciti, acquisti e donazioni fin dalla fondazione dell’Accademia nel 1580 per opera di Gaspare Campo. I fondi più importanti che caratterizzano la biblioteca sono il Silvestriano e il Concordiano. Il primo era della famiglia Silvestri e fra i manoscritti miniati, meritano di essere ricordati il Codice 212, noto come Bibbia istoriata padovana, databile all’ultimo decennio del XIV secolo, e il Codice 220 della seconda metà del XV secolo, contenente il trattato del rabbino Giuseppe Albo intitolato Libro dei principi. Nella Concordiana si segnala la biblioteca privata dell’abate Giuseppe Gnocchi ricca di 6.000 volumi. Nel 1880 entrano nelle raccolte manoscritte anche 42 buste di “autografi” e 4.000 volumi donati dal socio accademico Giovanni Durazzo. Il codice più conosciuto è il Concordiano 39 contenente un volgarizzamento delle Epistole a Lucilio di Seneca della metà del secolo XIV. Oggi il repertorio consta di 340mila documenti, alcuni dei quali antichi e unici, ma il castello librario ha assoluta necessità di essere messo in sicurezza e le facciate prospicienti piazza Vittorio Emanuele e via Bedendo devono essere migliorate esteticamente».

PATRIMONIO DA TUTELARE
Boniolo spiega che «il primo problema da risolvere è lo spostamento e la messa in sicurezza dei documenti: se ne occuperà un’impresa richiesta dalla Sovrintendenza ai beni archivistici, che collocherà i materiali più delicati in luoghi sicuri, ma non accessibili, mentre i libri di uso più comune resteranno disponibili per i prestiti, che in condizioni normali raggiungono le 35.000-40.000 unità all’anno. Si tratta dunque di un servizio fondamentale che si potrà svolgere in spazi accessibili della città, per cui chiederemo la collaborazione di altri enti. È fondamentale che la sicurezza del patrimonio librario non riguardi solo le strutture, ma sia anche di tipo ambientale, per permetterne le condizioni ottimali di conservazione. Le diverse fasi dei lavori comporteranno una turnazione nelle chiusure».


Sarà interessata anche la Sala degli arazzi?

«Ci sarà finalmente anche un intervento in sala Oliva per cercare di renderla come si pensava fosse nell’800: senza gli affreschi per ovvie ragioni economiche e di tempo, ma con una struttura architettonica adeguata, con le riquadrature dei muri e il decoro delle pareti. Ci sarà anche un miglioramento per l’acustica, la luce, gli impianti video e di climatizzazione. La spesa è davvero sostenuta, ma speriamo di avvalerci di sostegni preziosi. Siamo certi che questo sforzo sia un grande servizio al Comune, con cui operiamo in piena sintonia di intenti, e alla popolazione».

I BENEFICI
Quali sono gli effetti attesi degli interventi di sistemazione?

«Il completamento delle opere sarà un cambiamento fondamentale per la nostra città. Grazie al tesoro dell’Accademia e ad altri patrimoni eccellenti, Rovigo può essere tra le più importanti città italiane della sua dimensione quanto a ricchezza. Il tesoro dell’Accademia si affianca, infatti, alla ricchissima quadreria di circa mille elementi, in comproprietà con il Comune e con il Seminario vescovile. Il tesoro archeologico, accumulato nei millenni e raccolto nei musei locali, e il gioiello della Rotonda, cui tutti i rodigini sono particolarmente affezionati. Sarebbe bello che tante persone se ne rendessero conto e ne fossero orgogliose. Tra i più recenti impegni di successo che hanno coinvolto la nostra istituzione ricordiamo l’apertura al pubblico di Palazzo Nagliati, che viene frequentato ogni giorno da tanti studenti che vi trovano una sede di studio e di confronto».

Ultimo aggiornamento: 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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