PORTO TOLLE (ROVIGO) - Nove ore disperso, un pò in mezzo al mare a nuoto, un pò aggrappato agli scogli. Al buio fino all'alba, sperando che i soccorritori lo avvistassero al largo della Sacca degli Scardovari, a Porto Tolle. E' l'avventura a lieto fine che ha vissuto M.V., 29 anni, di Porto Tolle, tecnico elettricista.
Le forze dell'ordine hanno avvisato anche la famiglia e sono subito cominciate le ricerche dei vigili del fuoco, della Capitaneria di porto di Chioggia e dei carabinieri. La mamma, Loretta Grandi, poco dopo le 13 ha potuto incontrare il figlio, ricoverato all'ospedale di Chioggia: «Mi ha detto 'io ce l'ho fatta, mi sono arrangiato da solo. Ha delle ferite non gravi, è molto stanco, ha bevuto parecchia acqua di mare. Gli ho parlato, mi ha raccontato l'avventura. Ha fatto due passi e si è ritrovato l'onda che l'ha portato al largo. Poi è arrivato sugli scogli e ci è rimasto fino alle sei del mattino, ha provato a camminare ma c'era melma. Vedeva le luci, l'elicottero e il drone ma non riusciva a farsi sentire. Adesso è stanco, ha le flebo, gli hanno fatto tutti gli accertamenti. I medici hanno detto che stanotte lo tengono in osservazione». Le ricerche dei vigili del fuoco di Adria e Rovigo erano iniziate poco dopo la mezzanotte. Erano arrivati anche i sommozzatori di Vicenza e gli specialisti con i droni del Sistema aeromobile a pilotaggio remoto (Sapr). Le operazioni si sono rivelate subito molto difficili, perché le onde erano molto alte. In supporto ai vigili del fuoco e alla Capitaneria di porto è intervenuto un elicottero Sar dell'Aeronautica militare che ha sorvolato la zona per oltre due ore, dalle 5 alle 7. Il naufrago, sotto choc ma cosciente, è stato sollevato con il verricello a bordo dell'elicottero e trasportato all'ospedale di Chioggia poco prima delle dieci del mattino.