Pesca in crisi, «Il porto di Barbamarco non può più aspettare»

Martedì 8 Giugno 2021 di Anna Nani
Pesca in crisi, «Il porto di Barbamarco non può più aspettare»

PORTO TOLLE - Anche il porto peschereccio di Pila e l'annosa questione del suo interramento tra i tempi dell'incontro che c'è stato ieri mattina per discutere lo stato generale della pesca nell'Adriatico. Una conferenza virtuale come avviene da parecchio tempo, che ha visto anche la partecipazione del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli insieme al suo sottosegretario Giuseppe L'Abbate e il dottor Giovanni D'Onofrio, dirigente della Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura (Pemac III).

L'INCONTRO
A rappresentare il Veneto c'era il segretario generale di Flai Cgil Rovigo, Mauro Baldi che al termine dell'incontro ha sottolineato: «Non è più tempo di aspettare, serve una risposta efficace a un settore in forte difficoltà per ridare dignità a chi lavora con tanta fatica, a partire dagli armatori e i loro dipendenti oltre alle tante cooperative della pesca e dell'acquacoltura presenti nella nostra regione e nel nostro territorio».
«Riguardo i temi posti all'attenzione dei partecipanti da parte della Flai Cgil ha continuato Baldi- oltre alla confermata contrarietà al sistema di controlli imposto dal Parlamento europeo, attraverso l'uso di telecamere a bordo per effettuare controlli sugli obblighi di sbarco delle specie soggette a limiti di cattura e lesivo della privacy dei lavoratori imbarcati, è stato ribadito il tema della mancanza della sostenibilità economica degli armatori e conseguentemente degli equipaggi.

Criticità dovuta sia dall'emergenza sanitaria, ancora purtroppo presente, sia al raddoppio delle giornate di fermo tecnico e fermo pesca biologico attuate dal Governo, perché non si può affrontare un anno economicamente sereno lavorando circa 140 giornate su una media di 220».


AMMORTIZZATORI SOCIALI
Da qui la volontà di arrivare a una legge che introduca un ammortizzatore sociale, tipo la cassa integrazione, per il settore della pesca: «Si è parlato allo strumento di Cisoa che già esiste in agricoltura, rimodulandola e adattandola come avviene in tutti gli altri settori».
Il sindacalista ha spiegato poi come il tema della bocca Sud del Barbamarco sia emerso quando si è parlato di infrastrutture con annessa messa in sicurezza del territorio e delle lagune, la vivificazione e le concessione. «Tutto questo confidando in una politica non più fatta di proclami a fini elettorali e di consenso, ma attenta nel risolvere i problemi, passando da porti sicuri e infrastrutture efficienti - conclude Baldi -. In questo caso non posso non menzionare la perenne questione dell'insabbiamento della bocca di porto della Laguna di Barbamarco (Pila), un problema ormai non più rimandabile, sia per la pericolosità per le imbarcazioni ma soprattutto per i lavoratori».


INTERVENTO URGENTE
L'ultimo intervento di somma urgenza predisposto dalla Prefettura di Rovigo risale a marzo scorso quando si intervenne con uno scavo per ripristinare la navigazione in sicurezza del porto di Pila. L'interramento della bocca di uscita dal porto è un evento che avviene ciclicamente mettendo a repentaglio la sicurezza delle imbarcazioni con il proprio equipaggio, tanto che nel 2018 la marineria andò a manifestare davanti a Palazzo Balbi. Da lì si susseguirono molti incontri, ma non si predispose mai un'azione risolutiva.
 

Ultimo aggiornamento: 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci