Autovelox e multe riempiono le casse dei Comuni: 14,3 milioni al Polesine, 2,8 a Rovigo. Il più "ricco" è Bagnolo Po

Lunedì 15 Maggio 2023 di Francesco Campi
Gli autovelox sono una "miniera" di multe

ROVIGO - Bagnolo di Po, nel 2021 ha incassato dalle multe un valore pari a circa 1.507 euro per ogni abitante. È il sesto valore più alto d’Italia, il secondo in Veneto dopo Colle Santa Lucia, in provincia di Belluno, con oltre 1.900 a cittadino. Ovviamente si tratta del primo Comune per distacco in Polesine. Su questo dato, inevitabilmente, influisce anche la dimensione demografica. Tuttavia, anche guardando al valore assoluto degli introiti da sanzioni, Bagnolo è quasi sul tetto del Polesine, con incassi pari a oltre 1,86 milioni, appena 300mila euro al di sotto del capoluogo Rovigo, primo in classifica ma con “solo” 2,1 milioni e con un valore per abitante di 42 euro a testa. Per valore totale di multe, Bagnolo precede addirittura Adria che si ferma a 1,2 milioni, pari a 64 euro per abitante.

LE SANZIONI

Questo è quanto emerge da un’elaborazione della Fondazione Openpolis, analizzando i dati dei bilanci consuntivi del 2021 rilasciati da Openbdap. Il riferimento è alle “entrate da contrasto agli illeciti amministrativi”, quindi tutte le sanzioni amministrative, non solo quelle per violazioni al Codice della strada, però nei comuni più piccoli questa voce è quasi esclusivamente derivante dalle multe agli automobilisti e, in particolare, dagli autovelox.

LA CLASSIFICA

Tornando ai numeri, alle spalle di Bagnolo, nella scalata della salata classifica delle entrate da contrasto agli illeciti amministrativi in rapporto agli abitanti, si piazza San Bellino, con un valore che è però quasi un quarto, 435 euro pro capite, a fronte di incassi complessivi per 450mila euro, mentre sul terzo gradino del podio c’è Ficarolo con 394 euro pro capite ed un totale di ben 864mila euro. A seguire, Loreo con 274 euro pro capite e 897mila complessivi, Calto con 26 e 175mila, Melara con 210 e 357mila, Salara con 200 e 210mila, Ariano con 180 e 719mila, Corbola con 147 e 320mila e Polesella con 139 e 521mila. Per valore assoluto, dopo Rovigo, Bagnolo e Adria, ci sono poi Loreo con 896.729 euro, il già visto Ficarolo, Taglio di Po con 839mila, e Occhiobello con 814mila. In coda, invece, ci sono Crespino con appena mille euro complessivi, Ceregnano con 654, Canaro con 583, Arquà con 516 e Pontecchio con appena 215: in tutti questi casi, l’incasso pro capite è inferiore a un euro a cittadino. Complessivamente, i Comuni polesani hanno incassato oltre 14,3 milioni di euro dalle multe, anche se il dato non è completo perché nell’analisi mancano i dati di Trecenta, Castelguglielmo, Gavello, Papozze e Guarda Veneta. In considerazione di questo, si può dire che il valore medio per Comune è di circa 319mila euro. Per singolo abitante del Polesine, invece, si tratta di una media di circa 63 euro a testa, neonati compresi. Questo senza contare le sanzioni elevate dalla Provincia e dalla Polizia stradale. Guardando a Rovigo, nel 2022 le multe hanno fatto incassare al Comune oltre 2,8 milioni, circa 700mila euro in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di un incremento di un terzo esatto, anche se nel 2017 il totale era stato di ben 2,93 milioni.

GLI AUTOVELOX

Dei 2,8 milioni di entrate da sanzioni, poi, quelle da autovelox sono state 1,2 milioni, quindi meno della metà. Ma in Comuni più piccoli, ovviamente, l’incidenza aumenta esponenzialmente. Non a caso l’ultimo censimento delle postazioni fisse ne contava 45, ma negli ultimi mesi se ne sono accesi di nuovi, come il nuovo velox sulla Statale 16, in direzione Rovigo, all’altezza del ponte sul Collettore Padano, installato dal Comune di Bosaro e attivo dallo scorso marzo, o come quello sulla Regionale 482 a Giacciano con Baruchella che è attivo dal mese scorso e che nei primi 30 giorni ha messo insieme 4.400 sanzioni. E se ci cono Comuni che ne hanno svariati, ce ne sono anche alcuni che non ne hanno, ma qualcuno, come il Comune di Fratta, ne ha appena fatto richiesta al Prefetto. Un tema sempre fonte di grandi dibattiti, perché se da un lato la loro installazione ha come scopo quello di far sì che vengano rispettati i limiti di velocità, facendo aumentare la sicurezza sulle strade, dall’altro vengono visti come una “tassa” che grava sulla libertà di viaggiare in libertà, puntando quindi il dito sul fatto che i Comuni, compici anche limiti troppo bassi, “facciano cassa” sulle spalle di chi corre.
 

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci