Dalla crisi al sequesto, in arrivo la svolta per l'autodromo: «Cordata di imprenditori pronta a riaprirlo»

Venerdì 25 Marzo 2022 di Guido Fraccon
L'autodromo di Adria

ADRIA - «Ci sono degli imprenditori interessati all'autodromo. Se siano interessati all'affitto di un ramo d'azienda o all'acquisto della struttura non so dirlo. Dico solo che esiste un interesse intorno all'Adria International Raceway». Lo ha riferito il primo cittadino Omar Barbierato, mercoledì sera, 23 marzo, nella galleria degli artisti del teatro, durante l'incontro promosso sul nodo pista dall'amministrazione, rappresentata nella circostanza anche dagli assessori Andrea Micheletti e Wilma Moda. Se si dovessero però contare le presenze in sala, cinque gli imprenditori presenti, quattro titolari di b&b ed uno di un albergo, più che un incontro si dovrebbe parlare di una semplice chiacchierata. Praticamente nulla la risposta del tessuto imprenditoriale adriese verso la struttura motoristica di Cavanella Po, alla quale sono stati posti i sigilli il 17 gennaio scorso.

Difficile comprendere i motivi della scarsa presenze, se siano frutto di una carente o ritardata pubblicizzazione da parte del Comune o di mancanza di fiducia nelle istituzioni, a tutti i livelli.

GLI AGGIORNAMENTI

«Sono qui - ha precisato il sindaco ai 5 imprenditori disposti a semicerchio - per condividere gli ultimi aggiornamenti. Dobbiamo restare uniti per uscire da queste difficoltà, dobbiamo promuovere una sinergia tra pubblico e privato». Barbierato ha precisato di aver incontrato la curatela fallimentare. «Ho chiesto - ha detto - se era possibile spostare l'asta immobiliare del 31 marzo. Mi è stato risposto di no. Il fondo Darma, proprietario dell'autodromo, ha interpellato un pool di esperti per ottenere un parere legale per trovare una soluzione alla vicenda. Ricordo comunque che Darma non deciderà poi in maniera autonoma. Un sua eventuale proposta, che sia la vendita all'asta dei beni o l'affitto del ramo d'azienda, dovrà essere avallata da Banca d'Italia, a cui spetta l'ultima parola. Tra una settimana, massimo dieci giorni, questi esperti si dovrebbero pronunciare».

LE PROPOSTE

Barbierato si è dichiarato fiducioso: «L'accelerazione dei tempi di risposta - prima si parlava di 60 giorni - mi fa ben fa sperare. Tra dieci giorni al massimo sapremo cosa si potrà fare e con quali tempistiche». Micheletti ha parlato di Parco del Delta, di Organizzazione della destinazione Po e suo Delta e di Consorzio. Moda di Tari, sgravi e benefici fiscali. Al termine spazio ai quesiti e ai dubbi degli imprenditori che hanno invitato l'amministrazione ad investire in manifestazioni di richiamo che possano portare turisti a soggiornare in città o a promuovere percorsi ciclopedonali. «Il problema non è il fallimento di F&M. Ci sono due attori che hanno un contenzioso civile in corso. Se trovano un accordo si potrebbe anche riaprire subito. È qui che la politica deve intervenire» ha indicato a margine della serata il capogruppo Lega Paolo Baruffaldi.
 

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