Asili nido gratis ed educatrici babysitter a casa per i bimbi ammalati

Mercoledì 8 Gennaio 2020 di Roberta Merlin
L'asilo nido Buonarroti a Rovigo
SERVIZI - Da gennaio decine di famiglie rodigine potranno usufruire gratuitamente dei nidi comunali. È questa l’importante novità che la nuova legge finanziaria porta al capoluogo polesano. Grazie all’aumento dell’importo del bonus asilo nido previsto dalla legge di Bilancio, il contributo sarà differenziato in ragione del valore del modello Isee del nucleo familiare di riferimento con tre diverse fasce di reddito, In particolare, dal primo gennaio, è previsto il bonus nido fino a tremila euro per le famiglie con Isee fino a 20mila euro e fino a 2.500 euro per chi oscilla tra i 25 e i 40mila. Da 40mila in su, invece, il bonus nido potrà arrivare a un massimo di 1.500 euro.
«Per Rovigo - spiega l’assessore all’Istruzione Roberto Tovo - questo si traduce in asilo gratis per chi non supera i 25mila euro di Isee, in quanto, già secondo i parametri fissati dal Comune, per coloro che rientrano in questa fascia la retta è alla lunga inferiore ai 200 euro, ossia oscilla tra gli 80 e i 150 euro. Essendo il bonus previsto di circa 230 euro mensili per chi ha l’Isee sotti i 25mila, molte famiglie potranno dunque usufruire dei quattro nidi comunali gratuitamente».
C’è poi un’altra novità decisa localmente. «L’intenzione del Comune è anche quella di potenziare il servizio attraverso l’introduzione di un’assistenza domiciliare non solo per i bambini con gravi problemi di salute che hanno difficoltà a frequentare il nido, ma anche a sostegno di tutte quelle situazioni in cui le famiglie sono costrette a tenere il bambino a casa per qualche settimana. Non tutti possono beneficiare dell’aiuto dei nonni e i bambini, soprattutto in tenera età, sono soggetti ad ammalarsi, con relativa difficoltà dei genitori a recarsi al lavoro. Un servizio innovativo che andrebbe a favore proprio delle famiglie, favorendo anche l’occupazione femminile, potrebbe essere proprio quello di introdurre un servizio di asilo comunale a domicilio in caso di necessità. Una sorta, insomma, di babysitter comunale come sta già sperimentando con successo l’Emilia Romagna».
L’assessore chiarisce che «non abbiamo intenzione di aumentare le rette degli asili nido, anche se il contributo della legge di Bilancio ce lo permetterebbe, dal momento che sotto i 25mila euro di Isee le nostre rette sono già dimezzate rispetto al contributo previsto, in quanto le famiglie sono comunque chiamate ad anticipare la retta dovuto per poi ottenere il rimborso. Stiamo cercando, dunque, di aumentare i servizi per le famiglie senza penalizzarle sul fronte del pagamento delle rette per chi usufruisce dei nidi Buonarroti, Bramante e Sant’Antonio, e dell’asilo di Buso».
Sono circa 150 i bambini che frequentano i nidi comunali e a restare fuori dall’ultima graduatoria che ha visto l’inserimento per l’anno nuovo di bambini dai 0 ai 3 anni, solo una decina di bambini. «L’obiettivo per il prossimo anno - riprende Tovo - è quello di aumentare il numero di posti disponibili all’interno dei diversi nidi, in modo da incentivare anche le nascite, visto il calo demografico che sta vivendo il nostro territorio».
Le domande per ottenere il bonus nido saranno accolte dall’Inps attraverso la presentazione del relativo modello Isee 2020, parametro utilizzato per calcolare l’importo riconosciuto. Resterà inoltre la possibilità di richiedere il bonus da 1.500 euro a tremila euro anche per l’assistenza a bambini affetti da gravi patologie che compromettono la possibilità di frequenza dell’asilo nido.
Ultimo aggiornamento: 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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