Bomba al Pam di Treviso: il secondo arrestato è un 72enne polesano

Mercoledì 2 Dicembre 2020 di Serena De Salvador
Gli ordigni fabbricati a Occhiobello

OCCHIOBELLO - Un secondo uomo è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Treviso sull’ordigno esploso davanti al Pam di via Zorzetto la sera dell’8 novembre. Dopo il 56enne Enrico Sorarù (bellunese di Rocca Pietore anche se di fatto senza fissa dimora), si trova da ieri nel carcere di Santa Bona anche Giorgio Zese. residente a Occhiobello di 72 anni, è accusato della detenzione di un’arma da fuoco clandestina, di detenzione e fabbricazione illegale di ordigni esplosivi e di ricettazione.

Quando i carabinieri ieri mattina ne hanno perquisito l’abitazione è infatti stato sequestrato un arsenale composto di bombe artigianali e di un revolver senza numero di matricola, con i relativi proiettili. Zese è stato arrestato per il possesso degli esplosivi e –per il momento– non per aver preso materialmente parte all’attentato al Pam. A lui tuttavia gli inquirenti sono risaliti perché era stato contattato di recente da Sorarù e, visti i suoi numerosi precedenti in materia di armi, è più che fondato il sospetto che possa essere stato lui ad armare la mano del 56enne, o almeno a indirizzarlo per potersi procurare l’ordigno.


L’OPERAZIONE
La sera del 13 novembre, cinque giorni dopo l’esplosione, era finito in manette Enrico Sorarù. Le telecamere lo avevano immortalato mentre piazzava quella che si era poi rivelata essere una bomba a mano di fabbricazione jugoslava. Durante l’udienza di convalida aveva detto di aver trovato un pacco contenente l’ordigno ai giardinetti Sant’Andrea e di averlo semplicemente deposto davanti al supermercato. Una versione che presto aveva lasciato il posto alla volontà di vendetta del Sorarù nei confronti del Pam reo –a detta del 56enne– di averlo più volte denunciato alle forze dell’ordine dopo averlo scoperto a rubare dagli scaffali e di averlo fatto finire in carcere. Ne era uscito a settembre dopo una condanna di un anno e nove mesi, l’ultima di quelle scontate negli ultimi dieci anni, da quando era rimpatriato dopo aver vissuto in Germania. Uscito di cella, dopo una vita come clochard a Treviso, aveva trovato ospitalità da Primo Possamai, 53enne con una lunga serie di precedenti, anche legati alle armi. Sorarù non dimestichezza con gli esplosivi e non poteva aver fabbricato quella bomba infarcita di biglie, creata per provocare danni pesanti. Per questo l’indagine congiunta dei carabinieri del Nucleo investigativo e della Squadra mobile della questura si era concentrata sui suoi contatti, per capire chi e come lo avesse aiutato a procurarsela. Tra le persone che il 56enne aveva contattato nel periodo immediatamente precedente l’attentato figurava anche Zese. Verificati i suoi precedenti, il possibile collegamento è emerso in modo netto. Gli inquirenti hanno quindi chiesto e ottenuto dalla Procura un mandato di perquisizione.
IL CONTROLLO
All’alba di ieri gli uomini del tenente colonnello Giovanni Mura, comandante del Nucleo investigativo del comando provinciale, con la Squadra mobile e la Digos trevigiane hanno setacciato l’abitazione del 72enne a Occhiobello. Orso, il pastore tedesco del Nucleo cinofili dei carabinieri di Torreglia, appena entrato nel bagno ha dato un segnale. Nascosta accanto al lavabo è stata rinvenuta la pistola, un revolver calibro 6 senza matricola e con otto cartucce. 
LA PERQUISIZIONE
In un armadio della taverna erano invece custodite dieci bombe artigianali, dei candelotti con polvere da sparo e micce. Materiali altamente pericolosi e di dubbia provenienza, che sono finiti sotto sequestro e valsi l’arresto a Zese. Si tratta peraltro di ordigni diversi da quello usato al Pam. Con questo secondo fermo l’indagine ora si concentrerà in particolare sul capire da un lato se il rodigino abbia avuto una parte concreta nell’aiutare Sorarù a organizzare l’attentato, e dall’altro come e dove il 72enne si sia procurato armi ed esplosivi che aveva in casa. Per nulla esclusa è al momento anche l’ipotesi che altre persone possano aver avuto un ruolo nella vicenda.
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Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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