Aumentano gli studenti in città, esplode la carenza di appartamenti da affittare

Lunedì 19 Settembre 2022 di Elisa Barion
Uno scorcio dello studentato in viale Porta Adige

ROVIGO -  Cresce il numero dei corsi universitari istituiti a Rovigo, di conseguenza cresce il numero degli studenti in città e con loro cresce anche la domanda di appartamenti in cui stabilirsi durante il percorso universitario. Su questo fronte il Consorzio università Rovigo, che da tempo monitora la disponibilità di alloggi, si sta muovendo per dare una risposta alle esigenze degli iscritti. Perché di alloggi, in questo momento, c’è bisogno come l’aria. A spanne, ne servono dai 50 ai 100, secondo quanto riferisce Paolo Avezzù, vicepresidente del Cur.
Nell’ultimo anno l’offerta didattica del Cur è cresciuta grazie all’avvio del corso di laurea magistrale in lingua inglese in ingegneria del rischio idrogeologico, frequentato quasi totalmente da studenti provenienti dall’estero. «Il corso, nello scorso anno accademico - spiega Avezzù - contava una trentina di studenti, quest’anno saranno all’incirca una cinquantina. A questi va unita la domanda di alcuni studenti di Giurisprudenza a Palazzo Angeli, di Scienze dell’educazione e della formazione e di Diritto dell’economia al Cubo. In viale Porta Adige si trova la residenza universitaria inaugurata lo scorso anno in zona Censer, grazie all’impegno della Fondazione Cariparo, ma i suoi posti, un centinaio, sono andati a ruba nel giro di un mese e mezzo. In pratica, per far fronte alle attuali richieste di appartamenti, ci vorrebbe un altro studentato».
A pesare sulla crescita della domanda non è solo l’aumento del numero di studenti e studentesse che scelgono Rovigo per la formazione universitaria.

L’avvio del polo logistico di Amazon tra San Bellino e Castelguglielmo, nel 2020, ha richiamato in Polesine un gran numero di lavoratori e i nuovi arrivi hanno determinato una saturazione, nel mercato immobiliare, degli appartamenti in affitto. Un problema del quale i vertici del Cur si stanno facendo carico da tempo.

DIALOGO APERTO
Il presidente dell’ente Diego Crivellari e il suo vice Avezzù hanno aperto un confronto con le istituzioni pubbliche e le rappresentanze imprenditoriali. Ne hanno parlato, per esempio, con Andrea Fiocchi, presidente della Federazione agenti immobiliari, che ha confermato come la saturazione del mercato dei piccoli appartamenti sia stata prodotta dalla richiesta generata dai lavoratori Amazon. Avezzù, inoltre, ha sollevato la questione in qualità di rappresentante dell’Anci Veneto, durante una riunione del comitato consultivo dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Tuttavia qualche ipotesi su dove allestire dei nuovi alloggi è stata messa sul tavolo. «In corso del Popolo - continua Avezzù - c’è l’ex hotel Granatiere, attualmente messo all’asta dal tribunale. L’ex hotel si trova in una posizione perfetta perché è in pieno centro e tra l’altro a due passi dal conservatorio, altra istituzione che conta tra i propri iscritti un certo numero di studenti sia provenienti da fuori provincia che stranieri. Poi ci sarebbe l’ex hotel Corona Ferrea, in via Umberto I, anche questo in pieno centro, vicino a Palazzo Angeli, chiuso da oltre un decennio. Recuperare questi spazi e ricavarne degli alloggi per studenti rappresenterebbe sia una risposta alla domanda di spazi per gli universitari, sia un modo per radicare la presenza dell’università in centro città. Inoltre, consentirebbe il recupero di due grandi immobili vuoti del centro».
«Riteniamo - conclude Crivellari - che sia necessario un tavolo di confronto con istituzioni pubbliche e rappresentanze imprenditoriali, in modo da offrire agli studenti le migliori condizioni possibili per affrontare il percorso accademico».
A proposito dell’ex hotel Granatiere, l’immobile di corso del Popolo 235, un piano interrato e otto fuori terra, predisposto per contenere 21 stanze, locali a uso comune e di servizio per una superficie complessiva di oltre 1.800 metri quadri, in fase di ristrutturazione con lavori sospesi allo stato di “grezzo avanzato”, sarà battuto all’asta a dicembre, a un prezzo base di 864mila euro per un valore da perizia di oltre 1,3 milioni.

Ultimo aggiornamento: 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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