PORTO TOLLE - Braccianti bassopolesani in nero a raccogliere angurie. Nove "schiavi moderni", costretti a prestare le loro braccia senza alcuna tutela. La scoperta è stata fatta ieri mattina in un'azienda di Polesine Camerini da Direzione territoriale del Lavoro e Carabinieri. Alcuni erano al lavoro irregolarmente da almeno un mese. Maxisanzione da migliaia di euro per il titolare dell'azienda, che dovrà rispondere dell'impiego in nero dei braccianti, oltre a pagare contributi previdenziali. I controlli hanno riguardato anche un'azienda di Ariano Polesine.
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