Dal Delta del Po al mar dei Sargassi: ​anguille liberate per studiarne la riproduzione

Giovedì 12 Gennaio 2023
Anguille

PORTO VIRO - Liberate le anguille nel Delta del Po per studiarne la riproduzione. Procedono le azioni previste dal progetto europeo Lifeel (Life Biodiversity Project): proprio in questi giorni il Parco regionale veneto del Delta del Po, partner dell'operazione, sta liberando lungo le coste diversi esemplari di anguille pronte per la riproduzione. Si tratta di esemplari provenienti da acquacoltura estensiva che sono stati precedentemente muniti di targhetta di riconoscimento che permetterà di seguirne i movimenti di migrazione verso il mar dei Sargassi, nell'oceano Atlantico, per potersi riprodurre e poi fare ritorno nelle tranquille acque europee. Chi dovesse pescare uno o più esemplari coinvolti nel progetto e muniti di targhetta è pregato di segnalarlo al progetto Lifeel https://lifeel.eu/ o contattare Università Ferrara dottor Mattia Lanzoni (cell. 328-2643297) o Università Bologna professor Oliviero Mordenti (cell. 339-7806015).

Se possibile bisognerebbe scattare una foto all'animale, registrare il numero dell'etichetta e rilasciarlo.

SPECIE IN GRAVE PERICOLO
Questa specie ha nel Delta un notevole valore naturale, sociale e culturale. Il Lifeel è il primo progetto europeo sulla salvaguardia dell'anguilla. Il delicato stato di conservazione della specie a livello europeo ha suscitato il finanziamento del progetto con un budget importante che supera i 3 milioni di euro, su un budget totale del programma Life di 11 milioni. Nel 1998 in sede comunitaria è stata dichiarato che la presenza dell'Anguilla europea è sotto i limiti biologici di sicurezza. Una specie in pericolo, quindi, ormai in estinzione in Italia. Le stime quantificano un calo della popolazione dagli anni '80 ad oggi di circa il 95%. L'Anguilla europea è registrata, come in pericolo critico dalla Lista rossa Iucn, che è il gradino immediatamente precedente all'estinzione in natura. Inoltre, essa è oggetto di uno specifico regolamento di conservazione emanato dalla Comunità europea, che impone ad ogni Stato membro l'adozione e l'attuazione di un Piano di gestione nazionale (Pgn) dell'anguilla.
L'anguilla si sposta per riprodursi nel mar dei Sargassi; le larve poi migrano verso le coste europee attraversando quindi diversi mari. Proprio a causa di questo suo peculiare ciclo riproduttivo, la specie non è allevabile in cattività, per ripopolamenti, se non catturando i giovani esemplari al loro ritorno dalla migrazione. Ma - secondo un rapporto del 2020 - in Europa ci sono più di 1 milione di barriere che impediscono la risalita dei fiumi e quindi interrompono il ciclo biologico di questa specie. Infine, la Fao stima che il 50% di quello che viene pescato va sul mercato nero.

PROGETTO CONDIVISO
Il progetto Lifeel - Misure urgenti nel Mediterraneo orientale per la conservazione dell'Anguilla europea (Anguilla anguilla) - è finalizzato a mantenere ed incrementare lo stock naturale di anguilla, rispondendo alle minacce che affliggono la specie - frammentazione del reticolo idrografico, pressione di pesca sui riproduttori per il consumo umano e sui giovani per l'acquacoltura, disinformazione con un approccio condiviso e per alcuni aspetti innovativo. Il Progetto Lifeel presenta un partenariato d'eccezione, composto da enti pubblici, università, società private, tutti mossi da un obiettivo comune: il sostegno al patrimonio della biodiversità del Mediterraneo e nel caso specifico del bacino del Po.

    
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci