Andrea, "nomade digitale", grazie al camper e al pc lavora dai quattro angoli del mondo

Venerdì 11 Febbraio 2022 di Nicola Astolfi
Andrea con la moglie e la figlia: attualmente è in Portogallo
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ROVIGO - Albert Einstein diceva che “la vita è come andare in bicicletta: per restare in equilibrio devi muoverti”. E il rodigino Andrea Veronese l’equilibrio l’ha trovato pedalando in Medio Oriente e percorrendo l’Europa in lungo e in largo. È stato anche in Canada, negli Stati Uniti e nel Sudest asiatico; poi ha vissuto a Dublino, alle Canarie e in Cambogia, dove ha insegnato inglese e a fare la guida turistica a bambini mutilati dalle mine antiuomo dei khmer rossi. Dopo essersi trasferito in Germania, assieme alla compagna che aveva conosciuto a Tenerife, per lavorare come manager per Trivago e in diverse startup, ha avuto una bambina e ora con la famiglia sta viaggiando in camper, da “nomadi digitali”, tra il sud della Spagna e il Portogallo. Le tecnologie digitali che durante la pandemia hanno esteso lo smart working permettono di svolgere le proprie mansioni anche senza dipendere da un ufficio fisso. Veronese, grazie alla bicicletta, aveva capito da tempo che passione e lavoro possono essere la stessa cosa.

GRANDE OPPORTUNITÀ

Con la digitalizzazione, la libertà è davvero a portata di mouse? «La digitalizzazione e le nuove tecnologie digitali - risponde Andrea Veronese - stanno aiutando milioni di persone a lavorare come e dove preferiscono: è una grande opportunità. È un fenomeno nuovo, anche se negli Stati Uniti c’è già da anni. Al momento la maggior parte delle startup in Europa offre un modello di lavoro “ibrido”, con la possibilitá di accedere a un lavoro che piace che altrimenti sarebbe stato irraggiungibile per motivi geografici. Così, però, c’è anche più concorrenza». Dove si possono trovare offerte di lavoro per nomadi digitali? «Le opportunità sono ovunque: basta controllare i vari portali online di offerte di lavoro in Italia ed Europa. Una cosa vorrei puntualizzare, e mi rivolgo principalmente ai neolaureati a inizio carriera: lavorare da remoto non deve essere un abbaglio per lavorare meno. Dobbiamo sempre puntare a un equilibrio tra vita privata, relazioni e lavoro. Diffidate dalla quasi totalità di influencer, da chi vi spiega che potete lavorare da spiagge idilliache o a casa in pigiama. Al momento io lavoro come freelancer nel campo del marketing, del turismo digitale e del fotogiornalismo: ho deciso di mettermi in proprio in seguito alla pandemia».

”WORKHOLIDAY”

Essere un nomade digitale che vantaggi dà? «”Workholiday” è un termine inglese che indica una vacanza dove però si lavora: può sembrare un controsenso, ma è esattamente il termine per indicare questo fenomeno. I vantaggi che la vita da nomade digitale può dare sono svariati, dal potersi spostare in un altro Paese per alcuni mesi l’anno, al poter lavorare da casa 2-3 giorni la settimana per poter passare più tempo con la propria famiglia. Dipende tutto da noi, da come gestiamo il tempo e dalla opportunità che riusciamo a ricavare». Dunque ai pendolari che si spostano per andare al lavoro suggerirebbe di uscire dal percorso casa-lavoro-casa per seguire il suo esempio? «Suggerirei di adottare un modello di lavoro ibrido e di potersi muovere per dei fine settimana lunghi, da soli o con la propria famiglia ove possibile».
Ci sono itinerari che si prestano meglio di altri a vivere da nomadi digitali? Oppure ogni stagione può offrire l’itinerario giusto? «Al momento esiste solo un Paese al mondo che offre il visto per nomadi digitali freelancer: l’Estonia. Vi sono agevolazioni fiscali se ci si registra lì e bisogna viverci almeno 3 mesi l’anno. Poi si può considerare il nord Europa d’estate e il Sud in inverno; e comunque dipende dal lavoro che si fa. E se non vi sono limiti dettati dal fuso orario, vi sono molti Paesi interessanti, come Thailandia, Singapore, Georgia, Israele, Marocco e Panama, solo per citarne alcuni. In inverno, è molto comune spostarsi nel sud del Portogallo, in Spagna o Marocco: la temperatura è intorno ai 20-25 gradi, le giornate sono lunghe, si è lontani dalla stagione turistica e si riesce ad apprezzare la vita dei paesini sulla costa».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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