Quella notte che fui svegliato dalle urla di mia madre: “Sveja, ghe xè l’acqua!”

Martedì 16 Novembre 2021 di Alessandro Garbo
Soccorsi con le barche durante l'alluvione del '51.
1

ROVIGO - Un messaggio di ringraziamento ai parenti dei familiari che accolsero i Verza durante l’alluvione e una lettera a cuore aperto scritta per amici e coetanei. È l’emozionante doppio ricordo sull’alluvione tracciato da Ettore Verza, rodigino, che nel 1951 aveva solo sette anni, e fu costretto ad emigrare assieme ai fratellini e alla mamma, nella vicina Padova, per sfuggire alla furia dell’alluvione. Ettore scappò con i fratelli Mimmo e Francesco, con mamma Rosetta Sturaro, mentre papà Giuseppe rimase a Rovigo.

IL RICORDO

È impossibile scordare quella notte che cambiò, per sempre, la storia del nostro Polesine: «La notte del 14 novembre venni svegliato dalla voce di mia mamma: “Sveja, ghe xè l’acqua!”. Abitavamo a Rovigo in via Colombo, cucina e “seciaro” al pianoterra, due camere da letto e i servizi esterni. La zona, tutt’ora un po’ più alta del territorio circostante, non fu mai allagata ma la confusione delle poche notizie e la paura dell’acqua indussero a fuggire». Arrivati in stazione a Padova, mamma e figli, però, non conoscono nessuno in quella città: «Mia mamma indicò ai volontari il nome del titolare dove lavorava mia zia Maria. Gente comprensiva, che ci accolse in una villa signorile, in zona Arcella, per intere settimane. Era la famiglia Del Vecchio, commerciante all’ingrosso di generi alimentari con magazzino a Rovigo, in corso del Popolo».

VITA DA SFOLLATI

Alcuni ricordi sono offuscati, altri invece sono più nitidi per Ettore Verza che adesso ha 77 anni: «Mio fratello Mimmo giocava con una ragazzina più grande. Al mattino si faceva colazione tutti assieme nella villa, poi mia mamma ci portava fuori a passeggiare e a raggiungere le zone di ristoro per i profughi. Nel frattempo mio padre Giuseppe, sfruttando i rapporti di lavoro tra Chioggia e Sottomarina, riuscì a trovare una stanza nel Veneziano dove passammo l’ultimo periodo come sfollati. Tornammo a Rovigo nel febbraio del 1952». Sono trascorsi tanti anni e nel 70esimo anniversario del dramma dell’alluvione, Ettore Verza ha deciso di condividere con i coetanei e gli amici dell’associazione “Fratelli della Costa” la sua esperienza e quella della famiglia: «La ricorrenza mi ha fatto scattare una molla. Sto preparando una lettera che invierò ai conoscenti dove riporterò i drammatici episodi di 70 anni fa. Con questo desidero ringraziare pubblicamente i discendenti della famiglia padovana che, dall’alba del 15 novembre 1951 e per settimane successive, ospitò in casa all’Arcella la mamma, me e due fratellini sfollati da Rovigo». Dopo aver svolto il servizio militare, Ettore Verza è rimasto a vivere a Padova dove risiede tutt’ora. Pochi i contatti mantenuti con il Polesine. «Proprio oggi pomeriggio (ieri per chi legge) ho chiamato un mio cugino che abita a Rovigo. Gli ho chiesto “Siete scappati anche voi?” e lui ma risposto che la sua famiglia è stata salvata dall’Adigetto. Ho scoperto che la nostra vecchia casa in città, in via Cristoforo Colombo, esiste ancora».

LA PAURA

Tra i 180mila sfollati e senzatetto c’erano tantissime famiglie di Occhiobello, Canaro, Ficarolo e Fiesso Umbertiano, che si rifugiarono soprattutto tra Piemonte e Lombardia. Elda Marangoni, ora 85 anni, di Fiesso Umbertiano, rivive quei giorni terribili: «Avevamo l’acqua in casa, raggiungeva 1 metro e 70. I volontari venivano con gli anfibi per portarci un pasto caldo. Successivamente raggiungemmo la stazione di Fratta Polesine e, trascorsi dieci giorni dall’alluvione, io e la mia famiglia partimmo per Cremona. Ricordo benissimo: siamo stati i primi ad arrivare e abbiamo dormito la prima notte in un ristorante. Il giorno successivo il Comune organizzò i trasferimenti e, assieme ad altre famiglie, siamo stati accolti in una casa di riposo. Mangiavamo alternati agli ospiti della struttura, noi vivevamo in un grande salone. Eravamo in sei persone della nostra famiglia, siamo rimasti a Cremona quasi tre mesi».
 

Ultimo aggiornamento: 13:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci