Il grande fiume "respira": quadruplicata la portata di acqua nel Po

L’Autorità di bacino fa il punto dopo le piogge recenti e segnala che a Pontelagoscuro si è a 2.000 metri cubi

Domenica 21 Maggio 2023 di Francesco Campi
Il grande fiume respira: quadruplicata la portata di acqua nel Po

ROVIGO - L’acqua che tanta distruzione ha portato dall’altra parte del Po, ha riportato i livelli del Grande fiume su valori di portata che non si vedevano praticamente da anni, a causa della lunghissima fase di siccità.

Ma nei prossimi giorni potrebbero crescere ancora e in alcuni tratti arrivare portate quadruple rispetto alle attuali. Due facce di una stessa medaglia chiamata cambiamenti climatici.


Mentre si guarda con preoccupazione alle piogge previste sul fronte occidentale e con tristezza al disastro che si è compiuto in Emilia-Romagna, l’Autorità di bacino distrettuale effettua la consueta analisi dei numeri. A Pontelagoscuro, che viene sempre usato come riferimento perché è la sezione di chiusura del bacino del Po, ovvero il punto superato il quale non ci sono più affluenti, si legge nel rapporto che «con le recenti precipitazioni sono stati registrati consistenti incrementi di portata, fino a 2.000 metri cubi al secondo. Attualmente in questa sezione i deflussi sono in leggera discesa, in attesa del nuovo incremento che verrà generato dalle precipitazioni attese a scala di distretto. Per i prossimi 7-10 giorni sono previste condizioni meteo instabili, con temperature inferiori ai valori del periodo».
 

I CONFRONTI
I duemila metri cubi al secondo sono un valore superiore alla portata media di novembre nel periodo 1921-1970, anche se fra 2001 e 2020 è stato anche un valore ricorrente proprio nel mese di maggio, ma allora si trattava soprattutto dell’effetto dello scioglimento delle nevi. Scenari che sembrano appartenere a un’altra epoca. L’Autorità distrettuale sottolinea come «le precipitazioni eccezionali che negli ultimi giorni hanno interessato l’Emilia-Romagna hanno avuto effetti al suolo importanti con 23 corsi d’acqua esondati e 280 frane attivate. La tregua data dal maltempo durerà poco e ci si aspetta un nuovo progressivo peggioramento delle condizioni meteo su tutto il distretto. Le precipitazioni insisteranno per alcuni giorni su Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia ed Emilia-Romagna. Sulle aree più colpite delle Emilia-Romagna, saranno giorni umidi, ma senza particolari eventi precipitativi. Questo dovrebbe portare a una progressiva diminuzione delle portate transitanti, già ora al di sotto dei valori di rischio per la maggior parte dei corsi d’acqua, dando così la possibilità al sistema di continuare nell’opera di bonifica dei territori allagati. Gli accumuli precipitativi maggiori si avranno, invece, sulla parte più occidentale del distretto, dove entro lunedì sono attesi fino a 150-180 millimetri di pioggia, con accumuli localmente anche maggiori».
Numeri altissimi. Simili a quelli che si sono registrati fra il 10 e l’11 maggio in Polesine. Solo che il Polesine è a valle e secondo le previsioni dell’Autorità distrettuale, da lunedì si registrerà un aumento delle portate in tutte le sezioni del Po. In particolare, si sottolinea, «i volumi transitanti dalla sezione di Piacenza dovrebbero passare dagli attuali 550 metri cubi al secondo a oltre i 2.000-2.500 metri cubi al secondo, con possibili ulteriori incrementi nel corso della prossima settimana, qualora venissero confermate le precipitazioni previste».

I DISASTRI
Un’ondata di piena da tenere sotto osservazione, quindi. Inevitabilmente in questo momento la siccità non è un problema impellente. Almeno per ora. Perché il paradosso è che tutta questa pioggia possa non essere sufficiente a evitare, comunque, difficoltà nei mesi a seguire. Resta il fatto che come sottolineava l’Osservatorio Città clima in Italia, anche nel 2022 sono stati 310 gli eventi che hanno provocato impatti e danni nei territori, con un incremento del 55% rispetto al 2021, e hanno causato la morte di 29 persone. Siccità e allagamenti, grandinate e trombe d’aria, mareggiate e frane: tutti in aumento, nell’anno più caldo mai registrato.

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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