Alcol ai ragazzini in tempo di aperitivi vietati, supermercato rischia la chiusura

Sabato 27 Marzo 2021 di Francesco Campi
Alcol ai minori
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ROVIGO - Anche in tempi di aperitivi vietati e di bar chiusi i minorenni continuano ad andare a caccia di alcol, nonostante la legge vieti esplicitamente che sia loro somministrando, cercando altre strade. Come quelle che portano ai supermercati. A farne le spese, il titolare del supermercato Dpiù di via Spontini, a San Pio X, al quale è stata elevata una sanzione amministrativa pecuniaria perché secondo gli accertamenti svolti dalla Divisione di polizia amministrativa e sociale della Questura di Rovigo, è lì che alcuni giovani avrebbero acquistato vodka e birre.
DUE EPISODI

In due occasioni, una prima volta la sera del 31 ottobre, per festeggiare Halloween, e una seconda a gennaio, quando una ragazzina, dopo essersi sentita male per aver bevuto, era finita in ospedale. «Non abbiamo venduto alcol ai minori, faremo ricorso contro questa sanzione che è stata decisa sulla base delle dichiarazioni di un ragazzino senza ulteriori riscontri: è tutto da verificare e una simile insinuazione rischia di danneggiare l'immagini di una realtà sana, che dà lavoro a sei persone», rimarca il titolare, non nascondendo la propria amarezza e lasciando capire come, più che la sanzione in sé, sembri crucciarlo l'accusa al supermercato, frequentato dalle famiglie di tutto il quartiere e non solo, che proprio all'ingresso ha un grosso cartello nel quale, sotto l'orario, è rimarcato: Non vengono venduti alcolici ai minori.
I CONTROLLI

In una nota, la Questura sottolinea come «le indagini sull'accaduto, avviate dal personale della Divisione Pasi e coordinate dal dirigente Rosario Anzelmo hanno richiesto, oltre ad un'ispezione dell'esercizio con l'effettuazione di rilievi descrittivi e fotografici, l'acquisizione degli scontrini emessi dalle casse e l'assunzione di informazioni da parte di sei minori, tutti accompagnati dai genitori che caldamente hanno condiviso l'iniziativa. Le loro dichiarazioni hanno permesso di localizzare l'esercizio ove la minore aveva acquistato la bevanda alcolica poi consumata con un coetaneo e, contestualmente, accertare un ulteriore illecito avvenuto in un periodo precedente, per il quale, a vario titolo, avevano partecipato come consumatori diversi altri adolescenti. In entrambi gli episodi, è stato accertato che le bottiglie di vodka e birra sono state vendute omettendo di verificare l'età dei clienti. Le conseguenze degli illeciti contestati prevedono per la prima sanzione il pagamento di una somma da 250 a mille euro e, per la successiva, da 500 a 2.000 euro, con la possibile applicazione della sanzione accessoria della sospensione dell'attività da 15 giorni a tre mesi. Gli accertamenti saranno segnalati alla Prefettura per le decisioni di merito».
CONTROLLI PERIODICI

Periodicamente, infatti, la polizia provvede a sanzionare le irregolarità su questo fronte. La scorsa estate, ad agosto, era accaduta la stessa cosa al Bar Favorita al Duomo, quando durante uno dei controlli straordinari interforze predisposti dal Questore, era stata elevata una sanzione dopo aver verificato che erano stati venduti due Campari e un Vodka e Red Bull a due minorenni.

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Ultimo aggiornamento: 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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