No alla “classe pollaio”. Sciopero di due ore al polo tecnico di Adria

Martedì 14 Settembre 2021 di Guido Fraccon
Sciopero al polo tecnico di Adria contro le classi pollaio

ADRIA (ROVIGO) - Due ore di sciopero per protestare contro la classe pollaio. Una trentina di studenti delle ex classi 3H e 3T del Polo Tecnico di via Aldo Moro, spalleggiati dai loro genitori, ieri hanno incrociato le braccia, rimanendo fuori dai cancelli al suono delle prima campanella. Nodo del contendere la decisione dei vertici scolastici di accorpare le due ex terze, di 14 e 16 alunni, e creare quarta di 30 studenti. A dar loro manforte i genitori insieme al sindaco Omar Barbierato ed il consigliera con Oriana Trombin. A garantire la sicurezza la Polizia Locale con il comandante Pierantonio Moretto e la vice Patrizia Zampieri.
 

LA RICHIESTA
«Dall’inizio di luglio - hanno spiegato i ragazzi, in particolare i rappresentanti delle ex 3H e 3T, Federico Zerbin, Luca Zanella ed Andrea Braga - i nostri genitori stanno chiedendo all’ufficio scolastico di non unificare le classi. Alle varie missive trasmesse sia a livello provinciale che regionale gli uffici scolastici regionali non hanno mai dato riscontro. Ora si prospetta una quarta composta da 30 studenti». Se non fossero stati avvertiti per tempo da qualche insegnante, preoccupato della situazione che si è venuta a creare, i ragazzi avrebbero scoperto dell’esistenza della “classe pollaio” solo al momento di prendere possesso dei banchi. «Non ci rimane - hanno detto e scritto in un volantino, distribuito all’interno dell’istituto - di mettere in campo un’ azione di protesta plateale tramite questo sciopero studentesco».
 

SICUREZZA
Si augurano che la loro protesta possa scuotere le coscienze, facendo assumere alle autorità scolastiche le scelte più sagge. «A tutela - spiegano - della nostra sicurezza e della nostra salute, considerata la pandemia ancora in atto ma anche a salvaguardia del nostro diritto alla studio, permettendoci di accedere alle ore di laboratorio in maniera più massiccia, conservando la divisione delle classi avvenuta nel precedente anno scolastico».
Per loro non è il momento di abbassare la guardia nei confronti del Covid e delle sue varianti. «La scuola - hanno precisato - deve continuare ad applicare i protocolli di prevenzione e protezione per la sicurezza degli studenti e di tutto il personale che lavora all’interno di essa. L’eccessivo numero di alunni all’interno di una classe riunificata, determinerebbe non solo condizioni troppo rischiose per la salute ma anche modalità di studio che andrebbero ad incidere negativamente sulla qualità dell’apprendimento, riducendo all’osso le attività di laboratorio, fondamentali nell’ultima parte del ciclo scolastico di un istituto tecnico. «Il dirigente scolastico Armando Tivelli - ha spiegato inoltre Zerbin - era contrario all’accorpamento delle due terze. Saremo penalizzati dal punto di vista dei laboratori: Non potremo accedervi in più di 4 o 5 studenti. Speriamo che la nostra protesta possa servire se non quest’anno, almeno per il prossimo». «Le classi poi non sono molto spaziose» ha evidenziato Zanella. «Il problema non è dato dalla aule ma dall’organico» ha aggiunto Braga.
 

L’INTERVENTO
«So per certo che sia il dirigente scolastico che l’Ufficio scolastico provinciale hanno segnalato la cosa a livello regionale - ha concluso Barbierato - e spero che già dopodomani, mercoledì, i genitori possano essere ricevuti dal dottor Roberto Natale, responsabile dell’Ufficio Scolastico. Mi sono già mosso. Confido inoltre che l’organico entro Natale possa essere implementato grazie ai fondi del cosiddetto potenziamento Covid».
 

Ultimo aggiornamento: 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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