Riciclaggio e fatture false, 13 imprenditori finiscono nella rete della Guardia di Finanza

Giovedì 7 Maggio 2020
Riciclaggio e fatture false, 13 imprenditori finiscono nella rete della Guardia di Finanza
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ROVIGO – Importante operazione della Guardia di Finanza a contrasto delle frodi Iva.
I finanzieri di Adria hanno eseguito il sequestro di 600.000 euro per autoriciclaggio di somme derivanti illecitamente dalla frode fiscale che si aggiungono al mezzo milione di euro sequestrato ad aprile, sempre su ordine della Procura di Rovigo. 

Sono 13 i soggetti denunciati per autoriciclaggio associazione a delinquere, emissione ed utilizzo di fatture false e intestazione fittizia di beni, tre gli imprenditori agli arresti domiciliari. Ben 43 i milioni di euro di redditi non dichiarati e 37 i milioni di fatture false. Eseguite proposte di sequestro di beni per 1,2 milioni di euro. 

L'indagine è durata quasi 3 anni e ha permesso di individuare alcuni imprenditori strutturati come una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. 
Il gruppo di malviventi, infatti, aveva nel tempo costituito una serie di società fittizie utilizzate come filtri per rifornire la Grande distribuzione bevande e liquori con prezzi completamente fuori dalle dinamiche di concorrenza e mercato. In sostanza, quantità consistenti di merce finiva sul mercato, soprattutto della Grande Distribuzione, a prezzi estremamente competitivi e utilizzati anche come prodotti “civetta” uno strumento di forte richiamo per la clientela. Peccato che il forte ribasso di prezzo fosse in realtà rappresentato dall'evasione completa della percentuale di Iva sul prodotto. Un altro lucroso comparto era rappresentato dalla vendita di auto con lo stesso meccanismo, attività fraudolenta era per lo più svolta in modo occulto con società dalla struttura di fatto inconsistente e create al solo scopo di effettuare diversi passaggi commerciali senza alcuna finalità economica ma con lo scopo di rendere difficoltosa la ricostruzione delle filiere fraudolente, ostacolare i controlli tributari e vanificare le pretese erariali.
Le indagini guidate dai magistrati Bombana e Duò hanno puntato anche sulle movimentazioni finanziarie individuando cospicue operazioni internazionali e attività di autoriciclaggio. Nei conti correnti societari asserviti al sodalizio criminale infatti si generavano periodicamente accumuli di denaro frutto della frode fiscale che venivano sistematicamente trasferiti attraverso operazioni finanziarie fittizie verso l'estero mediante bonifici che sono stati intercettati dalle Fiamme Gialle con avanzate tecniche investigative.  Il decreto di sequestro è stato emesso del gip Pietro Mondaini.
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