Il progetto contro le slot non decolla, nuova battuta d'arresto

Lunedì 24 Gennaio 2022 di Guido Fraccon
Slot machine

ADRIA (ROVIGO) - La politica slot free di palazzo Tassoni registra un’altra battuta d’arresto. Nonostante l’amministrazione comunale abbia deciso da qualche anno di premiare i locali liberi dalle macchinette mangia soldi, applicando uno sconto del 10% sulla Tari per chi non ha, o eliminerà, video poker, slot machine e video lottery, la risposta di bar, caffè, pasticcerie e tabaccherie è ancora quasi nulla.

A fronte dei mille euro messi a bilancio per questa iniziativa, nel 2021 ne sono stati liquidati solo una trentina. È pari infatti a 36.30 euro la somma stanziata dal Comune per la Tari 2020, dopo l’istruttoria delle domande presentate entro il 31 dicembre 2021. Tre le domande al vaglio. Due di queste sono state bocciate dal momento che i locali usufruivano già di un’altra agevolazione; uno solo quello premiato. L’esiguità delle richieste fa temere che i requisiti per partecipare siano troppo rigidi.


L’utente deve essere in regola con il pagamento della tariffa rifiuti, dei tributi comunali e delle sanzioni amministrative. E dire che questa iniziativa doveva rappresentare un vero e proprio argine contro il gioco d’azzardo e la ludopatia, piaga sociale in città. Secondo i dati 2019 ad Adria erano attivi 278 apparecchi di cui 226 new slot, le macchine che accettano solo monete, e 52 Vlt, le video lottery che accettano monete e banconote. 

AZZARDO DILAGANTE 
Sempre secondo i dati 2019 nel territorio sono stati giocati, considerando tutti i giochi, tra cui lotterie, gratta & vinci e scommesse sportive, circa 38 milioni di euro con una spesa annua a testa di circa 2.200 euro, a fronte di un reddito annuale pro capite di poco più di 18.500 euro. Di porre un freno alla ludopatia siparlava da almeno una decina di anni. La fascia d’età più coinvolta in città è quella dai 39 a 59 anni. Secondo alcune ricerche dell’Ulss 5 Polesana i giocatori d’azzardo hanno iniziato a giocare molto precocemente, in età compresa tra i 15 e 19 anni. I principali problemi legati all’azzardo sono inoltre di tipo penale, finanziario, familiari, lavorativi e psicologici.

LA PATOLOGIA 
Dagli studi effettuati emergerebbe inoltre che nelle persone con problemi di gioco d’azzardo patologico sarebbe spesso presente anche un uso problematico di alcolici. Nel gennaio del 2018 però qualcosa era cambiato ed era scattato un primo giro di vite, con il varo di norme più restrittive sugli orari di funzionamento delle macchinette mangia soldi. Allora l’orario giornaliero massimo di funzionamento delle slot non poteva superare le otto ore. Gli apparecchi potevano infatti rimanere accesi esclusivamente dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, compresi i giorni festivi. Durante le ore di non funzionamento le macchine dovevano essere sempre spente. Chi non ottemperava rischiava sanzioni amministrative che andavano dai 500 euro di multa, fissati per l‘inosservanza dell’orario per le sale giochi autorizzate con licenza del sindaco, ai 300 euro per l’inosservanza dell’orario per le slot collocate ad esempio nei bar. Era prevista una multa di 100 euro invece per chi non apponeva l’idonea cartellonistica. In caso di particolare gravità o di recidiva l‘attività poteva essere sospesa fino a sette giorni. Un provvedimento regionale oggi invece prevede lo stop degli apparecchi da gioco dalle 7 alle 10, dalle 13 alle 15, dalle 18 alle 20 e dalle 22 alle 7.

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