Adria International Raceway, l'ultima corsa finisce al tribunale fallimentare

Sabato 31 Ottobre 2020 di Guido Fraccon
FUORIPISTA L'International Raceway ha accumulato debiti per 53 milioni, fallimento inevitabile
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ADRIA L’ampliamento dell’Adria International Raceway potrebbe saltare o slittare causa fallimento. La società F&M, con sede legale in Roma, proprietaria della pista, qualche giorno prima che Palazzo Tassoni concedesse all’autodromo, il 27 ottobre, la modifica del tracciato dell’impianto sportivo di Cavanella Po e la realizzazione di un tratto aggiuntivo di pista, è stata dichiarata fallita. Il “buco” è di circa 53 milioni di euro. La sentenza di fallimento, pronunciata dal Tribunale di Rovigo, dai magistrati Paola di Francesco, presidente, Nicola del Vecchio ed Elisa Romagnoli quale relatore, porta la data del 21 ottobre ed è stata depositata in cancelleria il 23 di questo mese. Quando è stato pronunciato il fallimento gli uffici di Palazzo Tassoni erano all’oscuro di tutto. Sono stati nominati curatori fallimentari il dottor Giovanni Tibaldo e l’avvocato Roberto Nevoni, già commissari giudiziali dal momento che nei confronti di F&M era stata aperta una procedura pre fallimentare. Il 17 febbraio 2021, è stata convocata, alle 11, l’adunanza per l’esame dello stato passivo. 
LIQUIDAZIONE COATTA
Il fallimento è stato promosso da Darma Asset Management sgr, società in liquidazione coatta amministrativa. Nel fondo Darma, in fase di liquidazione, figurano infatti i cespiti relativi compendio immobiliare dell’ex istituto Canossiano e l’autodromo. Secondo la sentenza di fallimento, F&M soggetto partecipante al fondo, aveva riottenuto il godimento del complesso di corso Garibaldi e dell’autodromo a seguito, il primo di un contratto di locazione e, il secondo, di un contratto di affitto dell’azienda. Era poi sorto tra Darma e F&M un contenzioso sul mancato rispetto dei termini di pagamento. Secondo una prima sentenza del Tribunale di Rovigo, confermata in appello nel 2019, il credito di Darma nei confronti di F&M per le sole ex Canossiane ammonterebbe a circa sette milioni e 600 mila euro. Di ben 40 milioni invece il credito vantato per l’affitto dell’Adria International Raceway. Secondo i giudici fallimentari, l’insolvenza di F&M sarebbe conclamata non solo dall’ingente debito maturato nei confronti di Darma, oltre 47 miioni di euro ma anche da una rilevante esposizione debitoria verso l’erario, pari a circa 5 milioni di euro. Nei conteggio anche i crediti vantati da alcuni professionisti, 163 mila euro, e altri creditori 715 mila euro circa. 
DISSESTO TOTALE
Una situazione per il tribunale di Rovigo “di irreversibile dissesto finanziario che - scrivono i tre giudici - non può che condurre al fallimento”. L’immobiliare Darma, società di gestione del risparmio con sede in Milano, ancora il 23 gennaio scorso, aveva presentato dichiarazione di fallimento nei confronti di F&M. La procedura ha interessato dapprima gli uffici del Tribunale di Roma che, con decreto del 24 giugno hanno dichiarato la continenza del procedimento di concordato e di quello pre fallimentare precedentemente promosso davanti al Tribunale di Rovigo, disponendo la trasmissione degli atti all’Ufficio giudiziario polesano, era passata dapprima tramite un concordato preventivo al fine proprio di evitare il fallimento di F&M.
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Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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