Dopo 9 anni i frati francescani dell’Immacolata lasciano Santa Maria Assunta della Tomba

Lunedì 19 Settembre 2022 di Guido Fraccon
La basilica di Santa Maria Assunta di Adria

ADRIA - I frati francescani dell’Immacolata lasciano la parrocchia di Santa Maria Assunta della Tomba. Domenica prossima, 25 settembre, alle 9.30, in basilica, sarà celebrata la messa di saluto a conclusione del loro mandato pastorale. Si conclude cosi, dopo nove anni, il percorso spirituale della piccola comunità dei Francescani dell’Immacolata. Un percorso iniziato nel 2013 quando l’ordine dal saio turchino era subentrato a quello dei Cappuccini Veneti che avevano retto la prima cattedrale della diocesi ininterrottamente dal 1914, dopo un secolo di storia religiosa ma anche civile. 
I frati Cappuccini avevano deciso di lasciare la città nell’ambito di un processo di razionalizzazione e di riorganizzazione che non coinvolgeva solo Adria e la basilica della Tomba in particolare, ma anche altre rettorie e parrocchie del Veneto. Un processo che si inseriva nel più ampio progetto di unificazione delle Provincie veneta e trentina dell’Ordine che ha coinvolto molti conventi, causato soprattutto dalla crisi delle vocazioni che da qualche anno è diventata la principale causa di difficoltà nella gestione delle realtà parrocchiali in tutto il Paese. Non è stato un percorso facile quello dei nuovi frati per far breccia nel cuore dei fedeli. Già il giorno del loro insediamento erano scoppiate le proteste, seppur composte, all’uscita del corteo religioso. Significativi i cartelli esposti dall’attuale presidente del consiglio comunale, Francesco Bisco (“Non è giusto”, “La Tomba calpestata”): per lui Adria ed in particolare la parrocchia della Tomba era stata penalizzata a favore di Rovigo e di Lendinara. Dopo pochi mesi dal loro insediamento, in canonica erano sparite anche delle somme di denaro, raccolte tramite elemosine, tanto che i frati si erano visti costretti a cambiare tutte le serrature. 

IL NUOVO PARROCO

Il nuovo parroco della Tomba, don Mario Lucchiari, presbitero diocesano, ordinato sacerdote nel 1986, attuale pastore della chiesa della Commenda di Rovigo, si insedierà domenica 2 ottobre durante la messa delle 18.30 che il vescovo Pierantonio Pavanello presiederà in basilica. Alla funzione sono invitati tutti i fedeli ed in particolar modo i consigli pastorali ed economici di tutte le parrocchie. Quella di Lucchiari sarà una gestione condivisa: ci saranno infatti diversi co-parroci. 

RAGGRUPPAMENTO

A causa della crisi delle vocazioni si andrà verso una Unità pastorale cittadina unendo dapprima Cattedrale e Tomba e successivamente le altre parrocchie del capoluogo, Cristo Divin Lavoratore di Carbonara e San Vigilio; quindi le parrocchie delle frazioni: Baricetta, Bellombra, Bottrighe e Valliera. Sono escluse ovviamente le realtà parrocchiali di Ca’ Emo, Fasana, Cavanella Po e Mazzorno Sinistro che appartengono alla diocesi di Chioggia. L’idea di fondo è quella di arrivare ad una parrocchia unica sotto l’egida della Cattedrale con l’arciprete mons. Matteo De Mori che avrà il ruolo di coordinare le diverse attività. 
 

Ultimo aggiornamento: 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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