In biblioteca solo per fare i compiti: Un ricercatore: «Non si possono consultare atti, non c'è nessuno che venga ad aprire»

Lunedì 30 Gennaio 2023 di Guido Fraccon
Adria, biblioteca senza personale

ADRIA - Studiosi, studenti e fruitori in genere della biblioteca comunale di Adria sul piede di guerra. Da circa un mese la struttura di piazza Bocchi, da sempre considerata un fiore all'occhiello della comunità del Groto, peraltro recentemente dedicata proprio al Cieco di Adria, a seguito di una serie tra pensionamenti ed assenze per malattia è in sofferenza. «È diventato impossibile - fa sapere un noto ricercatore adriese - sia restituire un libro al pomeriggio sia consultare documenti.

Peggio che andare di notte accedere poi all'Archivio storico di via Retratto, uno dei più ricchi del Polesine, per carenza di personale. Non c'è nessuno che venga ad aprire. Se non possiamo frequentare la struttura al mattino diventa per noi difficile restituire un'opera o approfondire i nostri studi. Non sono il solo ad essere stato costretto a fare marcia indietro e a rinunciare a ricerche in programma».


L'AFFONDO
Nonostante il Comune abbia spostato due dipendenti per cercare una soluzione ai problemi emersi, la situazione non è migliorata. «Quello che sorprende - dice il testimone del disagio - è dato dal fatto che tutti erano a conoscenza del pensionamento imminente. È stato fatto presente in Comune che sarebbero sorti dei problemi ma l'amministrazione non si è mossa. Ora siamo bloccati. La biblioteca è al momento è solo sala studio per ragazzi delle scuole». «Inutile - affonda il ricercatore - definirla, con un termine altisonante, Biblioteca 4.0'. Si può usare tutta la tecnologia che si vuole, ma quando viene meno la mano dell'uomo non si va da nessuna parte».


IL PROGETTO
Il progetto Biblioteca 4.0, il cui piano finanziario prevedeva un impegno di spesa di oltre 68mila euro, 50mila finanziati dalla fondazione Cariparo, si era posto l'obiettivo di rendere la struttura più attrattiva nei confronti della fascia di età preadolescenziale, avvicinandola al mondo del web in modo intelligente ed educativo e strutturando lo spazio della biblioteca in un'ottica multimediale. Era infatti stata creata una sala di lettura cosiddetta smart. Erano inoltre stati migliorati gli spazi destinati allo studio, con un'attenzione anche agli studenti con disabilità motorie, con tavoli con una larghezza più ampia del previsto per garantire un migliore distanziamento ed una più comoda postazione di studio. Erano state inoltre modificate le strumentazioni informatiche e, in particolare, le attrezzature per la trasmissione e la registrazione audio-video delle iniziative culturali. Si era andati ad ottimizzare anche il servizio di prestito e restituzione dei materiali, rendendo più spedite le operazioni inventariali attraverso l'applicazione della tecnologia Radio frequency identification, sfruttando la radiofrequenza. È stato inoltre inserito il codice fiscale nelle schede utenti per consentire utilizzo della tessera sanitaria per accesso ai servizi.


L'ALLARME
La situazione di difficoltà che si è venuta a creare in biblioteca era stata prevista ancora nel 2020 dall'ex referente Livio Crepaldi al momento delle sue dimissioni per contrasti con l'amministrazione comunale. «La relazione sullo stato della biblioteca, inviata ancora a inizio dicembre - scriveva allora Crepaldi - non ha trovato alcun riscontro. Il piano triennale delle opere pubbliche ancora una volta ha confinato al terzo anno l'avvio della Cittadella della cultura, mentre la separazione dei settori cultura e biblioteca, affidati a due dirigenti diversi, ha emarginato la biblioteca». Crepaldi aveva puntato il dito anche su movimenti del personale, sullo stato della biblioteca dei ragazzi, sul misconoscimento della attività pluriennale della biblioteca per la conoscenza di Luigi Groto.

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