​Adria. Via libera a un'altra antenna

Sabato 10 Aprile 2021 di Guido Fraccon
Adria. Via libera a un'altra antenna

ADRIA - Crescono le antenne in città con il via libera da parte di palazzo Tassoni all'installazione di una nuova stazione radio base per la telefonia mobile in via Canaletti, su suolo di proprietà comunale.

Il nuovo impianto, che andrà ad occupare una superficie di 57 metri quadrati, sarà di Iliad Italia. Frutterà alle casse del Comune 15 mila euro all'anno a partire dalla data di inizio dei lavori di costruzione. Le antenne perla telefonia mobile per la cronaca permettono al Comune di introitare circa 94mila euro annui. Sono nove attualmente le antenne presenti in città su suolo pubblico. Al Bettinazzi ce ne sono quattro: una di H3G - Telecom in co-siting che produce un reddito di 18.542, due di Vodafone Omnitel che fruttano circa 20mila euro e una Wind-Galata che porta nella casse del Comune altri 14mila euro. In via Canaletti sono già presenti diverse stazioni radio base: una antenna Vodafone Omnitel, con canone di 13mila euro, ed una stazione Wind Telecomunicazioni, il cui canone è di 11.600 euro. In via Pertini inoltre è presente una stazione radio base della Wind - Galata con un canone di 10mila euro. Un'altra antenna Wind-Galata, che rende 8 mila euro, è collocata in via Risorgimento. C'è infine l'antenna di via monsignor Pozzato di Telecom Italia - Inwit che frutta al Comune 10mila euro annui. 


IL REGOLAMENTO

Qualche mese fa il consiglio comunale, a maggioranza, ha licenziato il regolamento comunale per l'installazione degli impianti con l'obiettivo di porre un freno al 5G. «Questo regolamento - ha spiegato l'assessore all'ambiente Matteo Stoppa - ha una storia travagliata, iniziata nel 2007 e proseguita con grandi difficoltà. Oggi, l'impegno della giunta ed il sostegno dell'ingegner Andrea Portieri, hanno fatto sì che, con il lavoro di Polab, si arrivasse a questa soluzione, il massimo che possiamo ottenere in questo settore».
Per l'assessore la normativa vigente non fornisce ai Comuni margini di manovra particolarmente rilevanti se non quelli di regolamentare e di mappare il territorio affinché le antenne siano collocate nei posti ritenuti più opportuni sotto diversi punti di vista: «Mi riferisco - ha detto - al punto di vista della salute, al punto di vista dell'ambiente e anche del paesaggio». Grazie al regolamento secondo Stoppa, palazzo Tassoni sarà il primo a sapere dove e quando verranno cantierate le antenne, in particolare il 5G, evitando quindi una loro proliferazione selvaggia e speculazioni da parte di privati. E' stato anche approvato il documento tecnico predisposto da Polab che cristallizza quella che è la situazione attuale e quelle che sono le prospettive e i possibili posizionamenti di antenne nel futuro».

Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 20:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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