LENDINARA - «Sabato notte abbiamo sentito che qualcuno parlava a voce molto alta e i nostri cani abbaiavano, non potevamo immaginare quel che stava accadendo». La testimonianza di Matteo Zeggio racconta di una notte di follia nella campagna di Lendinara. Una lite furibonda ed un coltello. Un uomo che si mette in mezzo e rimedia un colpo ad una gamba. Poi la lite prosegue e il coltello da cucina diventa un'arma mortale mentre il vociare rabbioso cambia improvvisamente di segno, diventando di dolore e di paura, dopo che la lama penetra a fondo nella gamba di uno dei contendenti e il sangue inizia ad uscire a fiotti. Un'emorragia letale per un 30enne marocchino, Abdennebi Alasri, formalmente residente ad Oppeano (Verona), in Polesine per lavorare come bracciante agricolo stagionale.
CACCIA ALL'UOMO
Immediatamente sul posto sono accorsi anche i carabinieri, che hanno raccolto le testimonianze dei tre uomini, compreso il ferito poi portato via in ambulanza, che si trovavano nella casa e che hanno raccontato della lite violentissima scoppiata fra i due connazionali. Ed è scattata la caccia all'uomo. A coordinare le indagini il sostituto procuratore Valeria Motta.
Gli abitanti della casa in cui è avvenuto il delitto non sono mai stati finora protagonisti di episodi che abbiano arrecato disturbo. A confermarlo è anche Matteo Zeggio, che vive nell'abitazione di fronte alla casa ora chiusa per le indagini. «Si sono sempre comportati in modo gentile, salutano quando li incrociamo, e non ci sono mai stati problemi racconta . Sabato notte abbiamo sentito che qualcuno parlava a voce molto alta e i nostri cani abbaiavano, non potevamo immaginare quel che stava accadendo. Attorno alle due e mezza - tre è arrivata un'ambulanza e poco più tardi sono intervenuti i Carabinieri. Stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr) abbiamo saputo quel che era successo e siamo rimasti senza parole». L'assassinio è avvenuto nel giorno in cui la comunità musulmana celebrava la Id al-adha, la Festa del sacrificio.