Libri al macero dal lascito Cibotto, Sgarbi si scusa con l'Accademia

Mercoledì 17 Marzo 2021 di Nicola Astolfi
L'avvocato Marco Petternella e Giovanni Boniolo dell'Accademia dei Concordi

LA POLEMICA - Ha riconosciuto la correttezza del presidente dell’Accademia dei Concordi. Si scusa “per le inutili offese”. Puntualizza che quanto aveva detto - poco più di due anni fa - era “frutto di informazioni incomplete fornite da terzi”. E per mostrare la sua amicizia dona 500 euro alla Fondazione Accademia dei Concordi. È la sintesi di quanto il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha comunicato in una lettera al professor Giovanni Boniolo. E così “Pace è fatta” e - come si dice -, “Tutto è bene quel che finisce bene”, perché lunedì prossimo in Tribunale a Rovigo, alla prevista udienza del procedimento penale che ha visto Sgarbi rinviato a processo per diffamazione, con la remissione della querela il presidente dell’Accademia dei Concordi - parte offesa - non sarà più querelante. Né ci saranno azioni in sede civile di risarcimento. 
SCUSE ACCETTATE
Boniolo ha accettato le scuse e ha deciso di non voler più perseguire in via penale Vittorio Sgarbi per le dichiarazioni fatte l’11 gennaio 2019 al Caffè Thun - già Caffè Borsa su come era stata gestita una parte (minoritaria) del “lascito Cibotto” - circa il 7% del totale - dello scrittore polesano Gian Antonio Cibotto. Alcuni quintali di libri erano stati mandati al macero dopo un’attenta analisi, necessaria a realizzare il fondo dal lascito librario e individuare così i testi danneggiati, logorati dal tempo o mancanti di pagine. 
Sulla vicenda dei libri di Cibotto finiti al macero, dopo un’interrogazione parlamentare alla fine del dicembre 2018 all’allora ministro dei Beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli, il successivo 11 gennaio Sgarbi aveva presentato una denuncia-querela ai carabinieri di Rovigo, corredata da materiale fotografico. E dopo la denuncia aveva tenuto una conferenza stampa con a fianco lo scrittore Giancarlo Marinelli, l’editore e libraio Franco Caramanti e l’allora vicepresidente dell’Accademia Valentina Noce. Nella conferenza stampa al Caffè Thun, diffusa anche in diretta Facebook, Sgarbi aveva scomodato l’assassinio Matteotti e l’alluvione del Po per raccontare il fatto che quei libri fossero andati al macero come “un delitto contro la città, contro la cultura, contro Cibotto”. Di giudizio opposto era stata, nel gennaio 2020, la decisione del giudice per le indagini preliminari della Procura di Rovigo di accogliere la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero sul preteso reato di danneggiamento del lascito, ravvisandosi invece appropriato l’operato dell’Accademia nella cernita dei libri, avvenuta in accordo con l’erede del grande scrittore. 
OPERATO APPROPRIATO
«Gli atti processuali sono inequivocabili su questi punti - ha spiegato ieri insieme al professor Boniolo l’avvocato Marco Petternella, difensore del presidente dell’Accademia dei Concordi -. Credo che il riconoscimento da parte di Sgarbi, che è persona di cultura, dell’errore in cui è incorso, gli crei onore e dia merito della piena correttezza del professor Boniolo e di tutta l’Accademia dei Concordi. Non ci sono stati risvolti economici e il professor Boniolo non ha chiesto nulla dal punto di vista civile. Si fosse continuato invece nel processo penale, forse un risarcimento sarebbe stato richiesto». «Dopo essere stato dipinto come un “mostro” - ha aggiunto il presidente della Concordiana Giovanni Boniolo - almeno una persona ha chiesto scusa: non c’è nessun mostro. Il giudice nell’udienza di lunedì prossimo prenderà atto del non dover procedere». E la donazione di 500 euro come sarà impiegata? «Serviranno a pagare le bollette di luce e gas dell’Accademia, anzi solo luce o gas», ha concluso Boniolo con un sorriso. 
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