L'analisi del voto Il "fenomeno" Veneto e il futuro del Centrodestra

Martedì 22 Settembre 2020 di Roberto Papetti
L'analisi del voto Il "fenomeno" Veneto e il futuro del Centrodestra

E ora Zaia cosa farà? La risposta è semplice, persino banale: farà il governatore del Veneto, come ha sempre detto. Ma questa domanda, che ieri in tanti ci hanno posto, è la naturale conseguenza del risultato elettorale di domenica e lunedì. Non solo di quello veneto, ma anche di quello delle altre aree del Paese in cui si è votato per il rinnovo di governatori e sindaci.

Nella sua regione Zaia non ha semplicemente vinto. Ha dominato come non era mai accaduto. Mai un presidente di Regione nella storia ha ottenuto un consenso personale così elevato. Mai è successo che il più diretto rivale fosse distanziato di oltre 50 punti percentuali. A questo Zaia ha aggiunto il risultato, non meno clamoroso, ottenuto dalla sua lista, vicina alla maggioranza assoluta del consiglio regionale veneto e tre volte superiore a quello della Lega.

Qualcuno ha voluto attribuire questo risultato a un effetto Covid, che avrebbe premiato alcuni governatori maggiormente in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria. È una spiegazione riduttiva, a cui qualche esponente del Pd si è aggrappato per cercare di giustificare l’ennesimo disastro elettorale del centrosinistra in Veneto. Il “fenomeno” Zaia ha in realtà radici più profonde e un radicamento politico-sociale che va oltre la stagione del Covid (peraltro gestita con indubbia efficacia) e, come si è visto dal voto, anche ben oltre i confini del consenso leghista. Anche per questa ragione è impossibile leggere il trionfo di Zaia isolandolo da ciò che è avvenuto nel resto del Paese. Soprattutto a centrodestra.

Matteo Salvini, la doppia battaglia persa con Zaia e Giorgia Meloni

In queste regionali Lega, Fdi e Fi hanno confermato tutti i loro governatori, hanno conquistato una regione importante come le Marche, hanno insidiato (più negli exit poll in realtà che nei risultati reali) il centrosinistra in Toscana e Puglia, ma il 7 a zero vagheggiato da Salvini e Meloni per mandare a casa il governo è rimasto un sogno e Conte, complice anche il risultato referendario, è uscito rafforzato da questo appuntamento elettorale. Non solo: la Lega di Salvini resta il primo partito del Paese, ha confermato di essere forza leader nel Nord, ha ottenuto buoni risultati nelle Marche e in Toscana, ma, rispetto alle Europee, è letteralmente crollata al Sud mettendo in discussione il progetto salviniano di partito nazionale. Per contro Giorgia Meloni ha visto crescere i suoi consensi in tutte le regioni (un po’ meno in Veneto)e il suo partito guida in diversi territori la coalizione di centrodestra. Questi fenomeni inevitabilmente accenderanno un confronto, dagli esiti non scontati, dentro la Lega e dentro il centrodestra. Con una posta in palio: la linea del Carroccio, ma soprattutto la leadership futura della coalizione. Nell’uno come nell’altro caso, dopo i risultati di queste regionali, sarà difficile che questo dibattito prescinda da Zaia e dall’“idea” di Lega, diversa non solo nei toni da quella di Salvini, che lui interpreta.

I tempi, in ogni caso, non saranno brevi e non imporranno scelte di campo immediate al governatore veneto. Dopo questo week end elettorale il voto anticipato è infatti molto più lontano. Non solo perché, come detto, il governo esce rafforzato da questo voto, ma perché un buon 70% degli attuali parlamentari sa che, per l’effetto combinato del taglio di seggi approvato dal referendum e dei nuovi equilibri politici, non rientrerebbe alla Camera e al Senato. Un’ottima ragione per completare la legislatura.


 

Zaia alla festa: "Grazie Lega, l'obiettivo è l'autonomia. Tanti voti non per il Covid" Video

VILLORBA - "Grazie alla Lega, il mio partito, per avere sempre creduto in me".

Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, parlando ai sostenitori al K3, sede leghista di Treviso, un discorso a braccio di una ventina di minuti in cui ha citato anche il padre.

Ultimo aggiornamento: 22:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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