Zaia sceglie il suo super-manager: è Meneghesso. Attesa per il nuovo dg della Sanità, avrà stipendio da top

Sabato 28 Novembre 2020 di Angela Pederiva
Federico Meneghesso
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VENEZIA Il valzer delle nomine, al piano nobile di Palazzo Balbi, è un ballo a più tempi. Una combinazione di passi di danza e di marcia che aveva preso l'abbrivio con i capi dell'Avvocatura, della segreteria di Giunta e di quella generale della Programmazione, ma che ora aumenta decisamente il ritmo con la scelta del super-manager al vertice della direzione del Presidente. Si tratta di Federico Meneghesso, chiamato a raccogliere la pesante eredità di Fabio Gazzabin, braccio destro di Luca Zaia per un quarto di secolo.

I COMPITI Benché più giovane del signor Wolf, risolutore di problemi per conto di Zaia fin dai tempi della Provincia di Treviso, il 45enne Meneghesso vanta comunque una notevole esperienza in Regione, oltretutto su entrambe le sponde del Canal Grande.

Dalla fine del 2016, infatti, il padovano è dirigente amministrativo all'Arpav, con la responsabilità della contabilità e della finanza, ma dal 2000 ha ricoperto diversi ruoli fra il Consiglio e la Giunta, dov'è stato in particolare al vertice della segreteria della vicepresidenza, dapprima con Marino Zorzato e successivamente con Gianluca Forcolin. Ora la promozione alla direzione della presidenza, i cui compiti sono svariati. Fra gli altri: il supporto all'attuazione del programma del presidente; l'appoggio a Zaia nei suoi rapporti con le istituzioni locali, regionali, statali e internazionali, nonché con le organizzazioni economiche, sociali, professionali e culturali e con gli altri organi della Regione; il coordinamento delle strutture di diretta collaborazione del presidente; l'indirizzo e il raccordo delle attività di nomina, delega e designazione di competenza del governatore; l'esame degli atti predisposti dagli uffici regionali e destinati alla firma del presidente; la gestione della corrispondenza indirizzata a Zaia, che Gazzabin al momento di andare in quiescenza aveva quantificato in 12.500 email all'anno; l'attività di rappresentanza, gestione del cerimoniale e dei servizi di supporto logistico-organizzativo; il coordinamento dell'attività di comunicazione e informazione.

LE CASELLE Questa nomina si aggiunge a quelle che, nelle ultime settimane, avevano visto il riempimento di altre caselle cruciali rimaste (o destinate a restare) vuote per il pensionamento o le dimissioni dei rispettivi titolari. Curiosamente la tornata era stata tutta trevigiana: Franco Botteon all'Avvocatura (al posto di Ezio Zanon); Lorenzo Traina alla segreteria della Giunta (in vista del riposo di Mario Caramel); Maurizio Gasparin alla segreteria generale della Programmazione (vacante dopo la partenza di Ilaria Bramezza), il quale dovrà ora essere sostituito alla guida dell'area Programmazione.

IL DOPO MANTOAN Al di là dei dg delle Ulss, che scadono a fine anno ma potrebbero essere prorogati per qualche mese, a questo punto rimane da scegliere solo il successore di Domenico Mantoan (passato all'Agenas) alla guida di Sanità e Sociale. I sussurri di Palazzo continuano a sostenere che si tratterà di un top manager esterno e non troppo giovane, dato che ieri è stata approvata a maggioranza in Consiglio regionale la legge che ne alza lo stipendio da 140.000 a 266.000 euro e consente l'incarico anche a 65 anni compiuti. «Così la figura del direttore dell'area viene allineata a quella dei dg», ha sostenuto la relatrice zaiana Sonia Brescacin. Contraria l'opposizione, che ha parlato di «norma ad personam» e si è vista respingere l'ordine del giorno che proponeva «un miglioramento del trattamento economico riservato al personale sanitario», come annunciato dalla correlatrice dem Anna Maria Bigon. «Quella è materia nazionale», ha risposto l'assessore leghista Manuela Lanzarin. Quindi niente da fare. 

Ultimo aggiornamento: 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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