Zaia: «A Rovigo morto un no vax di 54 anni senza patologie, altri 3 in terapia intensiva». Su 6 milioni di vaccini, solo il 12% di 15mila ha avuto reazioni gravi

Mercoledì 25 Agosto 2021 di Redazione web
Luca Zaia in diretta oggi a Marghera
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MARGHERA (VENEZIA) - Luca Zaia torna in diretta oggi, mercoledì 25 agosto 2021, per le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto. Ospite del governatore per la diretta il dottor Patrizio Sarto, direttore Medicina dello Sport dell'azienda Ulss 2, cardiologo. «È stato 7 volte campione mondiale pattinaggio a rotelle», spiega Zaia e ci parlerà degli impatti del Covid sugli sportivi. 

I DATI DI OGGI

I positivi sono 847 nelle ultime 24 ore con 41.870 tamponi (2.02% incidenza).

Ad oggi ci sono 12.537 positivi, il numero dal 21 febbraio 2020 è di 451.111. I ricoverati sono 262 (212 in area non critica) e 50 in terapia intesiva (-5). In terapia intensiva non covid ci sono 349 ricoverati, in totale quindi ci sono 499 ricoverati nelle terapie intesive. Il totale dei decessi sale a 11.673 (+5). I tamponi molecolari effettuati sono stati 17.540, i tamponi antigenici 24.330.

MORTO UN NO VAX, TRE IN RIANIMAZIONE

Questa notte a Rovigo è morto un 54enne senza nessuna patologia, non era vaccinato. «Ma in terapia intensiva ci sono anche un 32enne, un 57enne e un 71enne tutti non vaccinati». ha sottolineato Zaia.

«Abbiamo dato disposizione ai centri di vaccinare chiunque si presenti», ha detto il governatore. La prossima settimana sarà pronto lo screening per gli anziani nelle rsa. «Non tifo per la terza dose - spiega Zaia - ma non ce lo dicano a dicembre o gennaio altrimenti rischia di essere troppo tardi. Indubbio però che serva, guardando ai dati di Israele». «Purtroppo assisto a discussioni lunari tra no vax e sì vax, green pass o meno che rischiano di minare anche i rapporti personali e questo mi preoccupa. Questa partita prima la chiudiamo, meglio è. Spero come dice Fauci che nella primavera del 2022 finisca tutto, compresi i laureati di Facebook: si è messa molto in discussione la figura del medico in questo periodo».

Le vaccinazioni della fascia 12-19 anni sono al 52.8% con almeno una dose e 24,2 sono state completate.

IL GREEN PASS

«Sul Green pass - ha rilevato ancora Zaia - le decisioni sono governative dettate da linee guida del Cts e dell'Iss. È inevitabie che questa forma di certificazione ci accompagnerà ancora. Siamo passati dalla modalità francese, con obbligo stretto, ad una "sartoriale" italiana - ha aggiunto - dove si è deciso che per alcune forme di vita di comunità ci voglia il Green pass. È chiaro che se si vede la questione dalla parte di chi non ce l'ha con la necesità del tampone diventa problematica, ma se spostiamo l'osservatorio e guardiamo l'80% delle persone vaccinate queste dicono "io mi sono tutelato, ho fatto anche un sacrificio non capisco perché devo essere io a doverci rimettere?". Il problema c'è, io spero che si venga fuori da questa partita del Covid senza che ci sia una società spaccata a metà»

IL SERVIZIO DI FARMACO SORVGLIANZA

La dottoressa Francesca Russo, alla guida il Dipartimento di Prevenzione del Veneto, ha spiegato il servizio di farmaco-sorveglianza a Verona. A fianco del servizio c'è Canale Verde, sempre a Verona, che riceve e valuta le segnalazioni post vaccino (malesseri e dolori). I due servizi valutano la completezza delle informazioni che arrivano (chiamano anche le persone interessate che lamentano dolori) e insieme valutano nello specifico la situazione della persona. In ogni azienda poi è possibile fare il vaccino in ambiente protetto, è un servizio che abbiamo istituito, nel caso in cui ci potessero essere reazioni allergiche.

LE REAZIONI AVVERSE

«Su 6 milioni di dosi somministrate sono state 15mila le reazioni al vaccino, ma solo un 12% è stato classificato come grave. Le reazioni più frequenti sono febbre, stanchezza, dolori muscolari o articolari, che non sono considerati gravi. Le reazioni gravi sono quelle che necessitano di ricovero ospedaliero. In 4900 hanno segnalato febbre bassa, 4500 cefalea, 3300 dolori muscolari. I casi di febbre alta sono stati 1900, sempre su 6 milioni i vaccini, a seguire perdita di coscienza, casi di dissenteria e trombosi (180), poche reazioni di tipo allergico».

GLI EFFETTI NEL CUORE DELLO SPORTIVO

Il dottor Sarto ha parlato della reazione del cuore al covid. «I nostri ragazzi sono stati destabilizzati da questo lockdown con sintomi depressivi, disturbi alimentari, aumento dei tentati suicidi - ha detto Sarto - questo contesto va considerato nelle eventuali patologie. In base alle casistiche il virus può colpire il cuore dall'1 al 3%. Il covid può generare un'infiammazione del muscolo, che può portare ad aritmie come al trapianto. Ci sono poi moltissimi casi di infezione del cuore che passano in maniera asintomatica ed emerge solo con la prova sotto sforzo. La miocardite nel mondo dello sport va dall'1 al 3%, come detto. La vaccinazione può determinarla, quindi, ed è la seconda dose la maggiormante responsabile di questa complicanza ed è più frequente nei maschi che nelle femmine. Si manifesta entro i 4 giorni. Il messaggio che mi sento di dare è di ridurre l'allenamento nei 2/3 giorni dal vaccino. Di fronte, invece, a palpitazioni bisogna rivolgersi al proprio medico, ma stiamo discutendo di dati molto bassi. Questa infezione ci ha insegnato che quello che è vero oggi potrebbe non essere più vero tra un mese».

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 21:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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