La vendemmia più abbondante
l'hanno già fatta i cinghiali

Lunedì 7 Settembre 2015 di Ferdinando Garavello
Grappoli spariti dai vigneti dei Colli
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COLLI EUGANEI - L'annata si preannuncia davvero ottima, con una vendemmia di qualità e una prospettiva vinicola di alto profilo. Peccato che i cinghiali si stiano pappando metà dell'uva pregiata dei colli Euganei, in barba alla programmazione delle cantine e dei vignaioli: la siccità e l'assenza di cibo nel folto della boscaglia stanno spingendo interi branchi, numerosi come mai era accaduto, a invadere letteralmente i vigneti dell'area collinare. I grappoli fino a un metro d'altezza sono ormai quasi esauriti, ma i selvatici hanno causato enormi danni anche gli impianti stessi e ai terrazzamenti.



«La situazione è drammatica - racconta Riccardo Salmaso, proprietario di un vigneto ai piedi del Venda - abbiamo 4 ettari e mezzo di vigneto di uva merlot distrutto per metà dai cinghiali. Si muovono anche in pieno giorno, provocando anche problemi di sicurezza perché si spostano lungo i sentieri e le stradine che salgono sul Venda, frequentate ogni giorno da ciclisti ed escursionisti».

«Nel nostro vigneto la vendemmia, che avvieremo tra meno di due settimane, sarà deludente perché - conclude il coltivatore - a causa dei cinghiali abbiamo già perso oltre il 40 per cento dell'uva ormai matura». Quella di Salmaso è solo una delle molte segnalazioni che arrivano a Coldiretti ogni giorno, e nelle ultime settimane la faccenda si è fatta ancora più grave.



«È necessario che la Regione approvi al più presto questa legge per tutelare la nostra agricoltura - afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - perché i cinghiali non perdono tempo. Il loro passo è ben diverso e assai più veloce di quello della politica e della burocrazia. Così mentre perdiamo tempo prezioso tra i continui rimpalli su leggi e normative i cinghiali continuano a distruggere l'agricoltura dell'intera area dei Colli Euganei».



La situazione è davvero drammatica, e c'è il rischio che l'intero comparto subisca perdite irreparabili. «Qualche giorno fa abbiamo avuto parole di apprezzamento per la ripresa delle catture e degli abbattimenti dei cinghiali da parte dei selecontrollori del Parco Colli - ricorda Miotto - ma anche stavolta il rischio è quello di arrivare troppo tardi e di veder vanificate le buone intenzioni di fronte agli ostacoli della politica e della burocrazia». L'associazione di categoria chiede quindi che tutti i sindaci del comprensorio collinare intervengano per mettere in piedi rapidamente un piano d'azione e di pressione verso la Regione.



L'associazione di categoria ha presentato qualche tempo fa una proposta di legge che specifica come sia necessario dare priorità al controllo della fauna selvatica nelle aree sensibili. Il testo di base, sul quale è stata avviata una collaborazione Legambiente, costituisce una prima piattaforma da approfondire e rappresenta l'avvio di un comune percorso per arrivare a programmazione di lungo periodo.
Ultimo aggiornamento: 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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