Il Veneto rivede il Prrr, calano fondi e progetti: assegnati 2,7 miliardi

Giovedì 10 Marzo 2022 di Alda Vanzan
Il Veneto rivede il Prrr, calano fondi e progetti: assegnati 2,7 miliardi

VENEZIA - Qualcuno ricorda il Prrr, Piano regionale di ripresa e resilienza che il Veneto aveva varato un anno fa? Erano 155 progetti per una spesa stimata di 24 miliardi di euro, soldi che dovevano arrivano via Europa dal Pnrr, il Piano nazionale per la ripartenza post pandemia. Ecco, di quel Prrr, tuttora consultabile sul Bollettino regionale del 1° dicembre 2020, è rimasto poco o nulla: verificato che al Veneto (inteso come regione, con la minuscola, e non come ente) sono stati per ora assegnati 2,7 miliardi di euro e che alcuni comparti non saranno più finanziabili (un esempio su tutti, le strade, ma anche l'inceneritore di Fusina), la giunta di Luca Zaia ha corretto il tiro e adottato un nuovo piano. L'approvazione a Palazzo Balbi è avvenuta lunedì 28 febbraio, ieri c'è stata la presentazione da parte dell'assessore Francesco Calzavara in Prima commissione a Palazzo Ferro Fini, martedì il malloppo di carte sarà portato all'esame e all'approvazione del consiglio regionale.


LE SCHEDE

Le proposte progettuali adesso sono 16, per un fabbisogno finanziario totale di 7.831 milioni di euro, quindi bem più della somma assegnata dal livello centrale. Nel dettaglio ecco cosa propone la giunta di Luca Zaia: la casa digitale dei Veneti (una formula che comprende in particolare il supporto alla digitalizzazione dei piccoli comuni, per un fabbisogno finanziario di 20 milioni di euro), la space economy (41 milioni), il fascicolo digitale dell'edificio (un tema di particolare attualità, anche in questo caso rivolto agli enti locali, legato al passaggio al digitale dal cartaceo' relativo agli immobili, 70 milioni), la rete quantistica veneta per la cybersicurezza (30 milioni), il monitoraggio ambientale della pianura padana (21 milioni), il dissesto idrogeologico (2.806 milioni), il monitoraggio dei rischi ambientali (65 milioni), l'approvvigionamento e la rete idrica (273 milioni), Porto Marghera (in particolare la riqualificazione green del polo industriale, 267 milioni), la vivificazione nella fascia costiera e nelle lagune venete (70 milioni), borghi, cultura, natura e turismo (52 milioni), ospedale e territorio (765 milioni), verde urbano e residenzialità (150 milioni), le filiere produttive (250 milioni), la concia (275 milioni), Venezia capitale mondiale della sostenibilità (2.685 milioni).
Ai consiglieri commissari l'assessore Calzavara ieri ha detto che le risorse del Pnrr assegnate al Veneto (non solo e non tanto alla Regione, quindi) al 28 febbraio scorso, su un totale nazionale di oltre 47 miliardi, ammontano a oltre 2,719 miliardi di euro, pari al 5,70% del monte complessivo.

A queste dovranno essere aggiunte quelle riguardanti l'alta velocità e l'alta capacità, oggetto di un successivo e prossimo provvedimento nazionale. Le linee su cui si lavorerà - ha spiegato l'assessore Calzavara - sono il digitale, l'inclusione, la sostenibilità.


LE REAZIONI

«È fondamentale la rapidità decisionale perché a breve inizierà l'interlocuzione con il Governo - ha detto il presidente della Prima commissione Luciano Sandonà -. Non possiamo però non rilevare come il ruolo delle Regioni risulti annacquato, le Regioni stesse sono state tenute ai margini di un processo che necessiterebbe, in realtà, di un ruolo di coordinamento». Dall'opposizione, Elena Ostanel (Veneto che vogliamo) ha giudicato positivamente il fatto che dal Prrr siano state stralciate le opere viarie: «Bene questo passo indietro, manca però un piano nidi pubblici e manca tutto il tema Venezia, la questione della residenzialità nella città storica lagunare deve essere messa al centro della progettualità. E poi servirà un monitoraggio dei progetti, vista la grande quantità di fondi in arrivo».


VERSO IL VOTO

In occasione del primo Prrr, approdato a Palazzo Ferro Fini esattamente un anno fa, il consiglio regionale del Veneto aveva approvato due risoluzioni, una della maggioranza leghista e di centrodestra e l'altra dell'opposizione di centrosinistra con articolate richieste al Governo. Ora si ricomincia: un nuovo piano, minori progetti, minori entrate. Il dibattito martedì 15 marzo in aula a Venezia.

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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