Prenotare il vaccino anti Covid in Veneto: l'odissea dei disabili, il portale non li accetta

Mercoledì 7 Aprile 2021 di Alda Vanzan
Prenotare il vaccino anti Covid in Veneto: l'odissea dei disabili, il portale non li accetta
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«Lo sappiamo, stiamo cercando di trovare una soluzione». Il governatore Luca Zaia e l'assessore Manuela Lanzarin annuiscono: è da giorni che in Regione arrivano segnalazioni di persone disabili che non riescono ad accedere al portale delle prenotazioni per le vaccinazioni anti-Covid. Disabili veri. Ciechi. Paraplegici. Gente che è inserita nell'elenco della legge 104 del 1992 e che deve avere il siero.

Eppure viene respinta: appena inserito il codice fiscale nel portale, compare lo stop. Attenzione non appartieni alle categorie che attualmente possono prenotare. Il fatto, però, è a quelle categorie, purtroppo, appartengono. Eccome. «Lo sappiamo, stiamo incrociando i dati con quelli forniti dall'Inps, dovremo chiedere ai medici di medicina generale di provvedere loro alle prenotazioni», dice Lanzarin. Zaia azzarda: «Dobbiamo tornare alla pietra focaia, se il mondo digitale non funziona bisogna inventarsi qualcosa. Non faccio anticipazioni, ma sto pensando a sistemi alternativi, anche alla chiamata libera». Ma intanto i disabili cosa devono fare?


I TENTATIVI

La priorità vaccinale per i disabili è stata stabilita ancora a febbraio dal ministero, ma in Veneto la maggior parte di queste persone fragili non è riuscita ad avere la prenotazione. Inizialmente pareva che dipendesse dal fatto che mancavano le dosi, poi è arrivato il portale voluto dalla Regione e si è aggiunta la beffa: codici fiscali respinti dalle rispettive Ulss. Inutile chiamare il numero verde: ammesso di riuscire a parlare con qualcuno, nessuno sapeva e sa dare una spiegazione. In realtà la spiegazione sarebbe tecnica. «L'anomalia - racconta Alessandro Trovato, il presidente dell'Unione ciechi di Venezia che da settimane sta cercando di venire a capo del problema - deriva dal fatto che i codici fiscali inseriti nel portale sono stati riversati da un database dell'Inps che, purtroppo, ha riportato probabilmente solo i riconosciuti ciechi dopo il 2015. Tutti i casi precedenti, che venivano riconosciuti dalle Ulss, non sono stati riportati. Un modo più ovvio e probabilmente più semplice sarebbe stato quello di inserire tutti i codici fiscali con codice esenzione, che permette il riconoscimento dei disabili, dato già in possesso di tutte le Ulss».


Ovviamente non ci sono solo i ciechi a lottare con il database dell'Inps e con il portale della Regione: «Rientro nei requisiti richiesti dalla legge 104/1992, articolo 3 comma 3, il mio certificato di invalidità lo attesta, eppure non riesco a entrare nel sistema», protesta un giovane paraplegico. Questo capita all'Ulss 3 Serenissima, ma, dalle segnalazioni giunte in redazione, lo stesso avviene all'Ulss 2 Marca Trevigiana e all'Ulss 4 Veneto Orientale. Le domande si ripetono: «I dati dei disabili sono stati inviati dall'Inps? Se sì, cosa che l'assessore Lanzarin ha già confermato, come è possibile che non si riesca a prenotare? I nostri medici di medicina generale dicono di non avere informazioni al riguardo e di poter solo segnalare la problematica al Centro vaccinazioni».


I CAREGIVER

E poi c'è questione degli aiutanti dei disabili, perlopiù familiari e badanti. Anche a loro la Regione del Veneto ha fatto sapere che è riservata la vaccinazione. Ma il punto è: come è possibile prenotare se il portale non prevede l'inserimento dei codici fiscali dei caregiver? E infatti il sistema non li accetta. Respinti, come i disabili.

IL MEDICO

«Il problema della prenotazione per le persone disabili riconosciute dalla legge 104 ce l'abbiamo ben presente, stiamo incrociando tutti i dati con l'Inps per avere chiarezza e permettere a tutti la vaccinazione», dice l'assessore Lanzarin. Ma nel frattempo un disabile cosa deve fare? «Deve chiedere al proprio medico di base». Il quale medico di base, però, dovrà essere informato dall'Ulss o dalla Regione di provvedere in tal senso. «Se il mondo digitale non intercetta un disabile dobbiamo inventarci un sistema con le chiamate libere - annuncia Zaia -. Ci stiamo ragionando, ho un'idea, ma stiamo attendendo i risultati delle simulazioni. Per adesso non c'è niente di concreto».

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 14:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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