VENEZIA Uno su cinque, il 20%.
I DATI E IL CALENDARIO Alle 18.30 di ieri sera su circa 10mila dipendenti della scuola - di ogni ordine e grado - si erano iscritti in 4mila, su base volontaria, attraverso il portale web dell'Ulss 3. Dalla chiamata restano ancora fuori i circa 4mila dipendenti di Ca' Foscari e Iuav, in attesa del proprio turno Sempre su base volontaria. E la Fism? Al momento tra chi ha già ricevuto la prima dose sabato scorso e chi si è prenotato per sabato prossimo, hanno dato la loro disponibilità al vaccino 512 dipendenti su circa 800. Per loro c'è tempo fino a sabato 27, quando al Padiglione Rama di Mestre si concluderà il primo giro. Questo mentre domani e venerdì 26 - sempre al Padiglione Rama - tre ambulatori ospiteranno il personale dei nidi e delle materne comunali. Lunedì 1 marzo (ma la prenotazione è già aperta) via libera alle vaccinazioni del personale delle scuole statali: elementari, medie e superiori. Le iniezioni verranno fatte al Padiglione Rama e al palazzetto di Camponogara. E presto verranno aperti spazi anche per le scuole paritarie e private.
LA POLEMICA Sulla gestione della campagna vaccinale da parte del Comune è tornato ieri Daniele Giordano, segretario Fp Cgil: «Bisognava prendere delle preadesioni, spiegare i sintomi, far presente il rischio di chiusura delle scuole - ha detto Giordano - Si è visto che le scuole sono rimaste chiuse: ora che succederà con le vaccinazioni di venerdì (domani, ndr). Questo non è un problema dell'Ulss, doveva pensarci il Comune». Stefano Cecchin, presidente della Fism Venezia, il problema l'ha toccato con mano: «Il 20% ha avuto delle reazioni, seppur non gravi - ha spiegato - Noi avevamo preallertato i genitori dicendo che parte del personale avrebbe fatto il vaccino e che ci sarebbe stata la possibilità di tenere la scuola chiusa e così è stato. Domenica abbiamo avvertito i genitori delle sezioni o scuole interessate. È stata l'unica strada, per l'emergenza sanitaria non possiamo nemmeno raggruppare due sezioni come accadeva prima».
L'ULSS 3 Il 20%, 1 su 5, non è poco «ma quanto successo nelle scuole Fism ci sta perfettamente nella casistica indicata da AstraZeneca - ha sottolineato il direttore del dipartimento di prevenzione dell'Ulss 3, Luca Sbrogiò - Febbre, anche sopra i 38 gradi, pesantezza, malessere e mialgie: è più reattivo nei più giovani e meno frequente con la seconda dose. Non ho però segnali di gravi reazioni. Siamo partiti dagli asili perché è impossibile, nei bambini, mantenere il distanziamento. Dal canto nostro cerchiamo di fare in fretta e di vaccinare entro marzo il mondo della scuola. L'ok agli under 65 non è un colpo di scena, c'erano studi e ora l'Agenzia del farmaco ha considerato che questa mole di informazione fosse sufficiente per dare l'ok al suo utilizzo nel soggetto sano dai 18 ai 65 anni».