Vaccini, in Veneto il 30% resta in frigo, la Regione: «Una scelta»

Giovedì 25 Febbraio 2021 di Alda Vanzan
Vaccini, in Veneto il 30% resta in frigo, la Regione: «Una scelta»

VENEZIA Perché il Veneto va a caccia di vaccini sul mercato internazionale se poi non utilizza neanche quelli che lo Stato gli manda regolarmente? «Perché siamo prudenti», risponde il governatore Luca Zaia.

Ossia: «Sulla carta ci hanno garantito che arriveranno altre fiale, ma se non arrivassero? Ne abbiamo tenute da parte per i richiami».

I dati ufficiali dei vaccini consegnati alle Regioni e da queste somministrati ai cittadini si trovano sul sito del governo (https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/). Ieri il Veneto era agli ultimi posti nella classifica nazionale: ricevute 435.830 dosi, somministrate 303.004, pari al 69,5%. Peggio c'erano solo Sardegna (61%), Umbria (64,7%), Basilicata (67,5%), Sicilia (67,9%), Puglia (68%). Le Regioni che hanno vaccinato di più in rapporto alle fiale ricevute dall'Europa sono Valle d'Aosta (93,8%), Bolzano (87,7%), Friuli Venezia Giulia (76,6%). E poi Campania 78,1%, Emilia-Romagna 75,8%, Lazio 74,6%, Piemonte 74,5%, Lombardia 71,3%. Ma il Veneto non amava stare in cima alle classifiche? LA SPIEGAZIONE «Il Veneto ha utilizzato il 68,3% dei vaccini anti-Covid, sotto la media nazionale del 70,8%, per un tema prudenziale - ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia -. Abbiamo una capacità di 20 mila dosi al giorno, con i medici di base arriveremmo a 45-50 mila dosi al giorno. Siamo organizzati. Abbiamo la certezza su carta che arriveranno i vaccini, ma ora la platea di vaccinati che attendono la seconda dose aumenta in maniera esponenziale, per cui abbiamo deciso di aumentare l'accantonamento. Non ci preoccupa la classifica». Quanto alla possibilità di allungare i tempi per la somministrazione delle seconde dosi, come in Gran Bretagna, «non abbiamo strumenti scientifici, lo deve validare il ministero. Faccio anche un appello: prendiamo atto che ci sono altri vaccini, quello cinese e lo Sputnik. Qualcuno vada a vedere se vanno bene. Non vorrei che fosse una questione ideologica».

LA TRATTATIVA Quanto all'acquisto di vaccini sul libero mercato - 27 milioni di dosi offerte al Veneto da due diversi interlocutori di cui uno ha poi ritirato la disponibilità e l'altro non ha più risposto - Zaia non ha nascosto l'amarezza. «Credo - ha detto - che sia stata chiarita in maniera inequivocabile la faccenda, resta l'amaro in bocca e il dovere di andare fino in fondo alla verifica. La presidenza del Consiglio ha strumenti e legittimazioni costituzionali per andare in fondo, lo faccia. Un'indagine è auspicabile, chissà che sia validato il lavoro dei miei uffici».

L'OPPOSIZIONE Prima che Zaia parlasse di decisioni prudenziali, i consiglieri regionali del Pd con il capogruppo Giacomo Possamai erano intervenuti chiedendo spiegazioni: «Come mai le operazioni procedono così a rilento? Siamo d'accordo con Zaia: l'unico modo per uscire dalla pandemia è vaccinare in fretta il maggior numero di persone possibile, e come lui siamo preoccupati per i gravi ritardi nelle consegne da parte delle case farmaceutiche. Questa però non può essere una scusante per le proprie mancanze: ci sono Regioni molto avanti e altre drammaticamente indietro. Ad oggi risulta che quasi un terzo delle dosi, il 30%, sia ancora nei frigoriferi, per quanto riguarda AstraZeneca i numeri sono molto più elevati. Probabilmente, dire che avere 21 piani regionali con regole e tempistiche diverse non è la scelta migliore non è un reato». Appreso poi che si tratta di una «scelta prudenziale», il capogruppo dem è tornato sulla questione: «Prendendo per buone le sue dichiarazioni - ha detto Possamai- ci sono però delle incongruenze: è lo stesso presidente che a inizio anno parlava di macchina da guerra con il 43% di scorte smaltite in 48 ore, a metà del mese scorso annunciava di aver effettuato già il 96,3% delle vaccinazioni e appena dieci giorni fa sottolineava come la capacità del Veneto fosse dieci volte superiore alle quantità disponibili? Stiamo parlando di oltre il 30% dei vaccini, una prudenza che appare esagerata». 

Ultimo aggiornamento: 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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