Vaccini ai disabili, caos prenotazioni: «Basterà un certificato»

Giovedì 8 Aprile 2021 di Alda Vanzan
Vaccini ai disabili, caos prenotazioni: «Basterà un certificato»

C'era una volta 2001 Odissea nello spazio. Adesso è 2021 odissea tra i disabili. Ossia: come districarsi nel pieno dell'emergenza coronavirus e riuscire a dimostrare che si ha diritto alla vaccinazione anche se i sistemi informatici continuano a sbarrare le porte. Il problema è sorto in Veneto, ma è nazionale. Perché l'Inps non ha i dati di tutti i disabili riconosciuti dalla legge 104. L'Inps ha i dati dal 1° gennaio 2010 in poi. I dati antecedenti a quella data li hanno le Ulss. E prima ancora, assolutamente cartacei, li hanno (o li avevano) le Prefetture. Solo che nessuno, in un caso e nell'altro, li ha riversati all'Istituto nazionale di previdenza sociale e adesso che le Regioni, come il Veneto, si avvalgono dell'Inps per avere i nominativi dei disabili da chiamare per effettuare le vaccinazioni anti-Covid, si è scoperto che c'è questo buco grande come una casa.

Con il risultato che i disabili - ciechi, paraplegici, affetti da sindrome di Down, tanto per citarne alcuni - si sentono doppiamente beffati: avrebbero diritto al vaccino prima degli altri, ma nessuno li riconosce: non ci vedo, non riesco a camminare e mi dici che attenzione, non appartieni alle categorie che attualmente possono prenotare?


I DATI

Il problema esiste, è reale, Inps e Regione Veneto l'hanno riconosciuto: i disabili ante 2010 non riescono a prenotare la vaccinazione, il sistema li respinge. Il punto è: come se ne viene fuori? Antonio Pone, direttore regionale dell'Inps del Veneto, ieri mattina ha chiamato il governatore Luca Zaia e gli ha spiegato che il caso sorto nella regione è il primo a livello nazionale. E che il problema sta nella mancanza dei dati. Ossia: prima del 1° gennaio 2010 l'Inps non si occupava dell'invalidità civile, era una competenza delle Ulss e prima ancora delle Prefetture. Non è uno scaricabarile, anche se vien da chiedersi come mai il legislatore - cioè i 630 deputati e i 315 senatori eletti dagli italiani - da un decennio a questa parte non si sia premurato di accertarsi che, da un passaggio all'altro delle competenze, nessuno sia stato dimenticato. Mentre qui stiamo parlando di centinaia di migliaia di persone - oltretutto fragili, handicappate - che non risultano più da nessuna parte: non nel database dell'Inps perché l'Inps non ha avuto i dati da nessuno (e ha solo i 144.059 disabili certificati dal 2010 in poi) e non negli archivi delle Prefetture perché nel frattempo le Prefetture hanno perso qualsiasi competenza. Ci sarebbero, in realtà, le Ulss. E sarebbe l'uovo di Colombo: visto che ogni Ulss sa perfettamente quali sono i pazienti con esenzioni, comprese quelle per patologie o handicap, perché la Regione non ha pensato di dire alle sue 9 Ulss di caricare i rispettivi dati sul portale delle prenotazioni?


LA PROPOSTA

Tant'è, adesso il problema va risolto e l'idea partorita dal governatore Luca Zaia è di bypassare il sistema informatico. È il principio della pietra focaia: se l'accendino non funziona, faccio fuoco in maniera primitiva. E la maniera primitiva sarebbe la seguente: correggere il portale delle prenotazioni vaccinicovid.regione.veneto.it in modo che, quando un codice fiscale non viene riconosciuto, compaia un avviso che dica: se ritieni di avere comunque i titoli, procedi con la prenotazione, ma sappi che poi ti devi presentare con il certificato che attesta la tua disabilità. Dopo una riunione ieri mattina con i direttori generali delle Ulss, il governatore Zaia ha annunciato la soluzione durante il punto stampa a Marghera: «Questi disguidi non sono per niente simpatici, ho dato mandato ad Azienda Zero di sistemare il portale in modo che i disabili, ma a questo punto anche tutte le altre categorie fragili, possano prenotare, salvo poi presentare all'appuntamento un certificato che attesti la disabilità o la particolare patologia». Oggi si saprà il verdetto di Azienda Zero.


GLI ACCOMPAGNATORI

Resta il problema degli accompagnatori, i cosiddetti caregiver: serve la prenotazione? Ieri, a chi si è presentato al PalaExpo a Venezia assieme ai disabili, è stato detto che la vaccinazione non è più libera ed è invece obbligatoria la prenotazione. Di grazia, con quale codice visto che la classificazione caregiver non esiste in nessun elenco?

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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